Ambulatori mobili del 118, piani di iperafflusso nei pronto soccorso con letti aggiuntivi, numeri verdi dedicati, campagne informative attraverso i social network.
Le aziende sanitarie e ospedaliere sono pronte a fronteggiare l’ondata di calore estivo in arrivo.
“In questa fase – spiega in una nota il presidente della Federazione italiana aziende ospedaliere (Fiaso), Giovanni Migliore – tutte le aziende sanitarie sono impegnate per evitare che le persone più fragili, maggiormente suscettibili alle ondate di calore, come anziani, malati cronici o chi assume particolari tipologie di farmaci, possano cercare nei pronto soccorso una risposta al loro bisogno di assistenza. La prevenzione in questi casi è fondamentale, sul territorio sono in campo numerose attività, ma è necessaria la collaborazione dei medici di medicina generale per monitorare attivamente coloro che sono più soggetti a quegli scompensi cardiaci, respiratori, metabolici che possono poi portarli in ospedale”.
Le aziende sanitarie, ricorda la Fiaso, si stanno muovendo sulla base delle linee guida del ministero della Salute e delle Regioni con iniziative diverse ma omogenee.
L’azienda Usl di Bologna promuove, insieme alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana, il progetto di sostegno e-Care, che prevede periodiche telefonate ai cittadini ed eventuali interventi di assistenza a domicilio. Ci sono, infine le campagne informative attraverso i social network o l’attivazione di numeri verdi. “È una forma di comunicazione diretta con i cittadini sperimentata con successo già durante la pandemia – conclude Migliore – La diffusione di consigli utili che tutte le aziende sanitarie stanno rilanciando con grafiche o video sui loro canali è importante perché arriva direttamente all’utente”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]