Azione, in testa il segretario provinciale e presidente regionale del partito, Claudio Guidetti, ha stretto un patto con il Partito democratico per appoggiare alle amministrative del giugno prossimo la candidatura a sindaco di Reggio Emilia dell’infettivologo del Santa Maria Nuova, Marco Massari.
Spiega e conferma Claudio Guidetti: “Sì, Azione ha stretto un patto con il Partito democratico, che ce lo ha proposto, e con il candidato sindaco per sostenere Marco Massari”.
Guidetti, perché Marco Massari, visto che egli stesso ammette di non avere mai fatto politica, sarebbe il candidato, ed eventualmente il sindaco giusto per la città?
“In primo luogo noi siamo una forza di animo riformista, liberale, repubblicana e socialista che si oppone sul piano politico nazionale al governo di destra di Giorgia Meloni.
Secondo, a Reggio Emilia, siamo convinti che l’alleanza col Pd sia indispensabile per il buon governo cittadino, anche preso atto dei rapporti di forza esistenti, tenendo anche in conto però che il Partito democratico da solo non può fare maggioranza, e che dunque noi possiamo ritagliarci un ruolo determinate. In terzo luogo, Marco Massari non ha tessere di partito, pur non essendo un candidato neutrale, viste le sue origini di sinistra. E sono convinto che sia un uomo più pragmatico che ideologico: si è distinto nella sua professione, e oggi ha deciso di impegnarsi per la sua città”.
Quali sono i tre punti che Azione ha in agenda per Reggio Emilia?
“Il primo riguarda il tema sicurezza dei cittadini. Il secondo le infrastrutture e la mobilità, il traffico che soffoca e congestiona Reggio ogni giorno. In questa città si è deciso di fare abitare i cittadini a sud e di farli lavorare a nord, dove peraltro si trovano le infrastrutture per chi entra ed esce da Reggio. Il terzo punto: arginare la desertificazione del centro storico, rianimare il commercio che è moribondo e risolvere i disagi legati al difficile accesso al cuore della città per chi viene da fuori”.
Sicurezza, tema molto sentito dai cittadini e di cui molto si dibatte. A suo avviso, esiste a Reggio un problema reale di sicurezza o si tratta più di una percezione, come più volte ha sostenuto questa amministrazione?
“Penso alla zona della vecchia stazione di Reggio Emilia, in pochi mesi si sono verificati a ripetizione episodi gravissimi che hanno scosso i cittadini. E’ innegabile ormai che il problema della sicurezza in questa città esista e sia ben evidente, e non solo nella zona della stazione”.
Sul centro storico. Perché la desertificazione e il degrado avanzano in modo inarrestabile, mentre il confronto con le città cugine, Modena e Parma, è sempre più svilente per Reggio?
“Modena e Parma negli ultimi anni si sono prese molto più cura dei loro centri storici. Penso ai servizi per i cittadini: a Parma la sede del tribunale è stata lasciata nel cuore della città e al contempo è stato predisposto un sistema di parcheggi efficiente e che funziona davvero. Per fare un altro esempio su Modena, il mercato Albinelli è un gioiello che gode di rapporti internazionali, mentre a Reggio il Mercato Coperto è stata una grande opportunità gettata alle ortiche, con una tipologia di offerta inadeguata al contesto nel quale opera. Un errore lasciare l’iniziativa esclusivamente nelle mani dei privati.
E poi guardiamo anche ai mercati cittadini nelle piazze reggiane, sono generalmente di bassa qualità, scadenti”.
Cosa pensa dell’alleanza tra Pd e Cinquestelle?
“La risposta la dovrebbe dare il Pd, visto che i Cinquestelle a Reggio hanno sempre fatto un’opposizione feroce, a suon di esposti alla Procura della Repubblica, accusando sindaco e maggioranza di ogni nefandezza. Oggi, a quanto si apprende, la componente più estrema dei grillini ha preso altre strade. Tuttavia, per noi a Reggio vanno risolti i problemi dei cittadini, non ci interessano le baruffe politiche. Verso chi mostra convergenza sui programmi non avremo preclusioni o pregiudizi”.
E sul centrodestra che non ha ancora un candidato?
“Nel destra-centro regna un’incapacità di scelta che ha impressionato anche me. E pensare che in questa città ci sarebbe un gran bisogno del confronto, anche fra idee differenti. Ma come si fa a perdere da 80 anni senza chiedersi il perché?”.
Ferruccio Del Bue
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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