All’indomani della tornata elettorale del 25 settembre, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha commentato così i risultati dello spoglio: “Questa notte ho fatto i complimenti a Giorgia Meloni, come sono abituato a fare con chi ottiene democraticamente un risultato. È un’affermazione chiara e adesso al paese serve un governo, e spero che si faccia presto e che si faccia bene: ora è loro compito, onore ed onere, indicare una soluzione che sia all’altezza delle sfide che stiamo vivendo”.
“Da quando sono presidente – ha ricordato Bonaccini – ho già lavorato con cinque governi diversi. Lo farò anche con il prossimo con spirito di leale collaborazione”. Il risultato del Pd “è negativo, è inutile che minimizziamo, e ho apprezzato che non l’abbia fatto neanche Letta; dico però a Enrico che la sconfitta non è mai responsabilità di uno solo, e quindi non è responsabilità solo sua, è una responsabilità collettiva. Io anzi lo ringrazio per il lavoro che ha fatto: sono tra quelli che lo chiamò quando era a Parigi, e lo ringrazio per essere venuto e di essersi messo a disposizione in un momento molto difficile; non mi pento di aver fatto quella telefonata”.
“Vi prego – ha detto poi Bonaccini rivolgendosi ai giornalisti – non partite con il tema “chi si candida al congresso, tu cosa farai“. In questo momento non faccio nulla, perché non mi interessa proprio niente se non di avere questa occasione. Ripeto, e ringrazio Enrico anche per come ha voluto mettersi a disposizione per condurlo in maniera ordinata nelle prossime settimane: il congresso deve essere una grande occasione di rigenerazione per noi. Se è vero che da soli non si va da nessuna parte, è altrettanto vero che un partito che oscilla tra il 18% e il 20% non ci basta”.
Per il presidente emiliano-romagnolo “serve anzitutto un progetto più forte e più grande che torni a parlare di più e meglio con le persone, le persone in carne e ossa. Insieme a un Pd nuovo e più grande bisogna costruire anche un nuovo e diverso centrosinistra: se mettete insieme il consenso alle forze politiche che governano questa regione ritroviamo più o meno le stesse percentuali che avevamo come coalizione quando abbiamo vinto le elezioni amministrative, mentre la destra qui registra comunque un arretramento mi pare di cinque o sei punti”.
“Io credo – ha concluso Bonaccini – che la destra emiliano-romagnola faccia bene a festeggiare, ne ha diritto, come facciamo noi quando vinciamo: ma dico loro anche di contenere la gioia, perché avete visto anche nei risultati di cosa ancora siamo capaci da queste parti”. Il riferimento è al fatto che, pur avendo conquistato con la coalizione di centrosinistra (Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, +Europa e Impegno Civico) solo 6 dei 16 seggi uninominali complessivamente in palio in regione, in Emilia-Romagna in questo appuntamento elettorale il primo partito per numero di voti è risultato proprio il Pd, sia alla Camera che al Senato.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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