Elezioni 24. Riflessioni per il futuro sindaco di Reggio

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di Giamprimo Bertoni

In prossimità delle elezioni amministrative ecco alcune mie riflessioni.
Forse alcune potranno risultare “scomode” ma penso che chi si propone per amministrare Reggio prima o poi possa trovarsi a dovere intervenire su alcuni degli argomenti.

1- Eliminazione raccolta rifiuti porta a porta in centro.

Ricordo che prima dell’introduzione del sistema di raccolta rifiuti porta a porta in centro vennero raccolte 1.200 firme di residenti contrari a tale metodo di raccolta. Le motivazioni ovvie erano legate all’igiene ed al decoro del centro storico.
Contrariamente a quanto avviene in altri quartieri con maggiori aree libere quali giardini e cortili, in centro non vi è altra possibilità se non quella di lasciare per strada e sui marciapiedi i vari bidoncini e sacchetti dedicati alla raccolta del rifiuto organico e di quello indifferenziato.
Da parte dell’Amministrazione allora non vi fu alcun cenno di risposta mantenendo il sistema così come oggi lo vediamo.
Sacchetti e bidoni per le strade per il piacere di gatti e piccioni, se non topi, che tranquillamente vi banchettano. Il privato poi deve recuperare i contenitori vuoti e portarseli in casa.
Altre città come Bologna, che avevano istituito la raccolta porta a porta in centro, hanno dovuto ammettere che tale sistema, oltre ad essere antiigienico, non costituiva elemento di decoro per la città. E quindi sono tornate al conferimento dei rifiuti mediante cassonetti dedicati esattamente come avviene ora per la carta, la plastica, il barattolame ed il vetro. Si tratta solo di aggiungere due cassonetti a quelli già esistenti.
Per una città come Reggio che ha visto gradualmente svuotarsi di attività e attrattività il centro storico e che cerca di far crescere il turismo, avere le strade invase da migliaia di contenitori di rifiuti non costituisce un elemento qualificante non solo per i residenti e per chi frequenta il centro, ma è certamente poco attrattivo per chi volesse visitare la nostra città.
Per non parlare poi dell’impegno di mezzi e personale. La raccolta puntale richiede una maggiore quantità di mezzi dedicati e di conseguenza maggiore personale. Tutto questo si traduce in maggiori costi, infatti, a differenza di quanto allora promesso, dal momento dell’introduzione del sistema di raccolta porta a porta non vi è stato alcun abbassamento della tariffa.
A tale proposito ricordo che oggi la tassazione avviene usando un criterio misto. 50% proporzionato alla dimensione dell’abitazione, 50% proporzionato al numero di residenti. Di fatto una ulteriore tassa indiretta sull’abitazione. In un anno un appartamento di duecento metri quadri vuoto non produce alcun tipo di rifiuto se non un sacchetto di ragnatele e un po’ di polvere. In un appartamento di cento metri quadri con quattro residenti devono essere smaltiti più sacchetti al giorno di rifiuti vari.
Sarebbe un bel segnale seguire l’esempio di Bologna, e poi magari i 1.200 residenti che allora non ebbero nessuna risposta potrebbero apprezzare un eventuale interessamento.

2- Soppressione accesso e sosta in centro per veicoli elettrici dei non residenti.

In centro storico l’accesso alle auto è regolamentato in base ai diversi livelli di fruizione: residenza, commercio, distribuzione merci ecc. sostanzialmente suddiviso fra due zone. L’area pedonalizzata e la zona a traffico limitato.
Il problema del centro storico non è certamente quello dell’inquinamento derivato dal traffico automobilistico che è sicuramente inferiore a quello presente nelle aree limitrofe alla circonvallazione o all’autostrada, o vicine ai grandi parcheggi dei centri commerciali o della stazione alta velocità.
Il vero problema è quello della carenza delle aree di sosta in centro che obbliga i malcapitati, residenti o fruitori a vario titolo, a giri spesso viziosi nella speranza di trovare un parcheggio libero con un perenne conflitto con gli esercenti dei locali pubblici che a loro volta richiedono l’occupazione di aree scoperte, spesso aree di sosta, per estendere il proprio esercizio commerciale.
In tutto questo chi possiede un’auto elettrica, indipendentemente da dove risieda e dal tipo di attività svolta, può accedere e sostare in centro storico.
Mi chiedo quale sia il senso di concedere tale beneficio alle vetture elettriche così da aggravare la situazione già critica dei parcheggi in centro.
Mi pare sia tutto un po’ demagogico. Una specie di “ecopremio” a chi, potendoselo permettere, decide di venire da fuori per bere un caffè in centro accedendovi comodamente con l’auto elettrica magari a scapito di chi vi risiede che, non trovando parcheggio, l’ha dovuta lasciare fuori dai viali di circonvallazione.
Personalmente non ho nulla contro le auto elettriche, anche se, prima di considerarli a priori mezzi ecologici, si dovrebbe verificare con attenzione quale sia veramente il beneficio ecologico di un mezzo che effettivamente non brucia idrocarburi ma che per essere costruita, e poi smaltita, ha un impatto ecologico (inquinamento) di molto superiore a quello prodotto dai veicoli con motore a combustione.
Forse anche questa riflessione indirizzata ai candidati sindaco potrebbe sembrare vagamente impopolare ma potrebbe essere interessante conoscere le loro opinioni in merito.

3- Arredo urbano e infrastrutture in centro.

Il centro storico di Reggio nel tempo è diventato un campionario di stili e materiali spesso in contrasto fra loro senza alcun piano che governi il riordino degli elementi di arredo urbano o elementi d’illuminazione.
In nessun altra città a noi vicina assistiamo ad una così variegata presenza di tipi di corpi illuminanti nelle vie e nelle piazze.
Si va dai lampioni in vari stili fino a di interpretazioni moderne spesso contraddistinti anche da diverse colorazioni della luce che viene emessa.
Senza parlare poi delle molteplici infrastrutture, pozzetti, miriadi di scatole di plastica appiccicate alle facciate del centro spesso gestite senza controllo da società private. Un pozzetto su due in centro ha il coperchio di ghisa non adagiato correttamente costituendo possibile inciampo per i pedoni e pericolo di taglio gomme per le biciclette. L’Amministrazione ha autorizzato ad intervenire una moltitudine di società private, principalmente legate alle telecomunicazioni ed alle reti informatiche, che operano senza alcun controllo sul suolo pubblico andando spesso ad intervenire sulle facciate dei privati che nella maggior parte dei casi non hanno neppure dato autorizzazioni in merito.
Sarebbe auspicabile che l’Amministrazione vigilasse con più attenzione sull’operato delle aziende prescelte per l’esecuzione di tali infrastrutture sempre più “ingorde” di spazi spesso con lavori subappaltati al ribasso.
Nel capitolo dell’arredo urbano bisognerebbe inserire con particolare attenzione quanto sta accadendo con l’utilizzo dei monopattini. Il proliferare di questi mezzi ha creato aree di sosta delle svariate compagnie di noleggio in posti spesso inquinanti per l’immagine della città.
Non per ultimo potrebbe essere un elemento qualificante ripavimentare le vie ora asfaltate con materiali lapidei così come successo un po’ a macchia di leopardo in alcune vie del centro.

4- Assegnazione della progettazione di tutte le opere mediante lo strumento dei concorsi d’idee aperti a professionisti abilitati.
Indire concorsi d’idee per i progetti pubblici offrirebbe a costo zero la possibilità di avere un apporto di molti progettisti non solo reggiani aprendo la città a idee innovative che certamente potrebbero contribuire a riqualificare la città nel suo insieme.

5- Applicazione tosap passi carrai.

Da anni l’Amministrazione richiede il pagamento della tosap sui passi carrai anche laddove non dovuta come ad esempio sui passi carrai cosiddetti “a raso”, cioè quelli che si affacciano sulla pubblica via senza che vi sia il superamento di un marciapiede.
Per questi il pagamento della tosap non sarebbe dovuto ma la semplice apposizione del regolare cartello con l’indicazione del passo carraio rende esigibile da parte dell’Amministrazione il pagamento del tributo.
Diversamente se si rinuncia la regolare cartello allora in quel caso la tosap non è dovuta, ma nel caso di sosta irregolare i vigili non possono interventire per la dovuta rimozione dell’auto in divieto di sosta (?). interpretazione un po’ strumentale in considerazione che l’apposizione del regolare cartello di passo carraio non è facoltativo ma è imposto da una legge sovraccomunale e cioè il codice della strada.
Anche in questo caso sarebbe interessante conoscere il parere in merito di chi si propone come sindaco.

6- Valorizzazione del Crostolo nel tratto urbano.

Molte città attraversate da un corso d’acqua hanno valorizzato questa peculiarità sfruttandola come dorsale verde attrezzata nei modi più disparati. È vero che il Crostolo non è la Senna ma è pur vero che rappresenta un attraversamento da sud a nord della città, una sorta di parco lineare in una posizione molto centrale che potrebbe costituire un valido spazio per percorsi ciclopedonali.

7- Rete di controllo delle telecamere di sorveglianza in centro storico.

Vediamo con sempre maggiore frequenza l’installazione di telecamere davanti agli ingressi di abitazioni private che si aggiungono a quelle predisposte da enti pubblici o per vari motivi di controllo e sicurezza davanti a banche o destinazioni sensibili.
Le telecamere private devono inquadrare solo la prossimità degli ingressi mentre le altre possono avere campi di ripresa molto più ampi.
La possibilità di fare confluire le informazioni di tutti sistemi di ripresa presenti, pubblici e privati in una rete, consultabile solo dalle forze dell’ordine, potrebbe essere un elemento in più per la sicurezza. Tutto questo potrebbe non avere alcun costo aggiuntivo per la collettività ma amplierebbe notevolmente la possibilità di monitoraggio e controllo da parte delle autorità preposte oltre a costituire elemento deterrente per maleintenzionati sentendosi più sotto controllo.

8- Verifica e controllo dei permessi di transito per i portatori di handicap

Questo è un argomento che periodicamente ritorna d’attualità. Più di una volta qualche assessore aveva promesso controlli più attenti sui permessi di accesso al centro per i portatori di handicap. Più di una volta, stando alle dichiarazioni degli stessi amministratori, era stata evidenziata un’anomalìa sul numero di permessi e sul loro effettivo utilizzo per i legittimi scopi per i quali avrebbero dovuto essere stati concessi.
Ma ancora oggi si assiste a sfoggio di tali permessi per auto o persone che ben poco hanno a che fare con seri problemi di handicap per loro o per parenti spesso inesistenti.

Forse un maggiore controllo e monitoraggio dell’effettiva necessità di tali ingressi in centro storico potrebbe agevolare la sosta per chi ne ha veramente necessità oltre che liberare qualche posto auto indebitamente utilizzato da chi non ne avrebbe diritto.

(Giamprimo Bertoni, architetto)



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