Disco verde dell’Assemblea legislativa alle proposte di utilizzo e riparto dei Fondi strutturali europei (sia “Adozione del Programma Regionale FSE+ dell’Emilia-Romagna 2021-2027, sia “Adozione del Programma Regionale FESR dell’Emilia-Romagna 2021-2027 in attuazione del REG.(CE)”) avanzate dalla Giunta: un pacchetto complessivo di oltre due miliardi di euro che sono stati illustrati durante l’Assemblea dell’altro giorno dal Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Davide Baruffi.
L’approvazione è arrivata dopo un confronto fra le forze politiche iniziato nella seduta di martedì.
Apprezzamento per i documenti è stata espressa da Roberta Mori (Pd) che ha sottolineato “l’importanza che ogni parola, ogni atto sia cesellato all’insegna dei diritti e dei principi dell’eguaglianza. La politica regionale è corretta, in quanto in modo integrato ha promosso la partecipazione delle donne allo sviluppo dell’Emilia-Romagna. Occorre, quindi, continuare su questa strada con azioni anti discriminatorie”, mentre Stefano Bargi (Lega) ha sottolineato i limiti e i ritardi delle linee strategiche della programmazione ricordando come “su questi strumenti pesano i vincoli, rigidi, delle politiche europee. Quanto alle politiche per l’occupazione femminile, è necessario stare attenti che i criteri di premialità non producano distorsioni”.
Per Marco Lisei (Fdi) “la linea di questo documento l’ha dettata Bruxelles, visto che non è emendabile da parte dei consiglieri regionali. A fronte di documenti importanti e che hanno forti ricadute sul territorio, risulta possibile solamente correggere gli errori grammaticali. Tutto questo la dice lunga sulla scarsa sovranità che conserva il nostro Paese: la linea la detta l’Europa e, tra l’altro, è una linea vecchia”.
Per Massimiliano Pompignoli (Lega) “le linee della programmazione dei fondi europei ricalcano i documenti della campagna elettorale del presidente Bonaccini: se le avessimo condivise avremmo sostenuto il Presidente Bonaccini alle elezioni, è evidente che le nostre idee sui fondi europei sono molto diverse da quelle che avremmo fatto se governassimo la Regione. Avremmo posto maggior attenzione a quelle che sono state le deficienze degli anni 2014-2017: occupazione, innovazione, tutela delle aree interne e montane”.
Secondo Valentina Castaldini (FI) “nei documenti ci sono alcune dimenticanze che fanno male alla politica della maggioranza: il Defr approvato a fine 2021 aveva delle aperture sul tema dell’infanzia molto importanti, in questi documenti non ci sono. Eppure le famiglie hanno bisogno di sostegno. Mancano le giuste risorse per famiglia e montagna”.
Silvia Zamboni (Europa Verde) ha illustrato i suoi ordini del giorno “a sostegno di corsi di formazione per green manager e altre nuove figure professionali legate alla transizione energetica e all’ambiente nonché a sostegno dei Comuni per interventi di installazione delle colonnine per la ricarica dei mezzi elettrici, in modo che l’elettricità sia a costo minore rispetto a quella che si paga in analoghi punto di ricarica gestito da privati”. Zamboni ha anche ribattuto puntualmente al centrodestra sul tema del “ritorno al nucleare”.
“La programmazione dei fondi europei è coerente con gli obiettivi delle politiche di questa Regione, c’è una visione di lungo periodo e non possiamo pensare al particolare sostituendolo al generale”, spiega Luca Sabattini (Pd) che sottolinea tutte le politiche di sviluppo della Regione, dalla digitalizzazione al sostegno alle imprese, al sostegno alle imprese e al lavoro. “Operiamo in un momento molto difficile, stiamo affrontando una fase di doppia e grande trasformazione della società: in questo quadro la leva delle risorse pubbliche è fondamentale per la società”, spiega il Democratico, che ricorda come “per sostenere le imprese e il nostro territorio bisogna migliorare il capitale umano e avere la capacità di accompagnare il sistema economico. In tal senso va il mio ordine del giorno per dare risposte ai temi del cambiamento climatico”.
Manuela Rontini (Pd) ha replicato alle critiche del centrodestra: “Non è vero che i documenti sono stati scritti da Bruxelles. Ricalcano gli obiettivi che ci siamo dati all’inizio del mandato e sono frutto del confronto con le parti sociali e le comunità nonché con i sindaci. Abbiamo proseguito sulla strada della concertazione anche quando non andava più di moda. Abbiamo chiesto di fare presto per avere fin dalle prossime settimane oltre 2 miliardi di euro per lo sviluppo di questa regione. Ora dobbiamo farne buon uso, perché come li useremo sarà nostra responsabilità. Abbiamo gli strumenti a disposizione per coniugare qualità e quantità del lavoro”.
Michele Facci (Lega) ha sollevato numerose osservazioni negative all’intero impianto del piano di programmazione e in particolare ai diversi criteri di premialità previsti in base al genere e alla transizione energetica: “Oggi -spiega Facci- la principale premialità da mettere è quella per contrastare le diseguaglianze territoriali, perché se non si risolvono quelle non c’è soluzione per le altre. Purtroppo la maggioranza e la Giunta le hanno messe come ultima tipologia di premialità. Dobbiamo aprire il confronto sul nucleare, visto che anche l’Europa sta ragionando su questo. Capisco che la maggioranza ha problemi di tenuta su questo argomento, ma così è”.
Dal canto suo Daniele Marchetti (Lega) ha chiesto, attraverso un ordine del giorno, una maggiore integrazione del fondo sociale europeo con le altre politiche regionali in modo da poter far fronte alla carenza di medici e infermieri in Emilia-Romagna, mentre Matteo Montevecchi (Lega), sempre attraverso due odg, ha chiesto di migliorare la situazione della formazione al lavoro e di potenziare le politiche per la sicurezza sui posti di lavoro (“Purtroppo di muore sul lavoro e questo non va bene”, spiega il leghista).
Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) ha sottolineato l’importanza di interventi a tutela dell’occupazione femminile e giovanile, categorie che hanno pagato di più il conto della crisi da Coronavirus. Amico ha anche chiesto impegni perché le persone e le famiglie fragili siano aiutate a far fronte al “caro bollette”.
Per la Giunta ha tratto le conclusioni il Presidente della Regione Stefano Bonaccini: “Siamo la Regione italiana che arriva per prima alla programmazione dei fondi europei, così come siamo stati i primi ad approvare la programmazione dei fondi per lo sviluppo rurale, tanto che con l’assessore Mammi abbiamo già presentato i primi due bandi per le imprese agricole. Abbiamo detto che è bene che il governo duri fino a fine legislatura perché bisogna ‘mettere a terra’ i fondi del Pnrr. Abbiamo -sottolinea- operato per evitare doppioni tra ciò che si finanzia con il Pnrr e ciò che si finanzia con i fondi europei. La crescita è fondamentale: la crescita italiana è attorno al 6,3%, l’Emilia-Romagna cresce al 6,9% a fronte di una previsione del 5,5% di sei mesi fa e per il sesto anno consecutivo è la prima Regione italiana per crescita, mentre sull’occupazione al 2025 si parla di un 4,5% a fronte di cifre nazionali più alte. Positivi i risultati dell’export, il migliore dal dopoguerra a oggi. Se questi sono i fondamentali inconfutabili della nostra economia e se faremo bene le cose che dobbiamo fare potremo accompagnare questa crescita e renderla strutturale e garantire che tutti possano avere un posto di lavoro”. Bonaccini ha declinato chiaramente le priorità del tema lavoro: “Giovani e donne, contrasto al lavoro precario: quando il ministro Orlando dice che nelle assunzioni serve una quota certa per giovani e donne, dice una cosa giusta”. Bonaccini ha anche annunciato la presentazione di una legge regionale sull’attrattività, puntando al mantenimento in Regione di giovani e donne: “Il problema è che queste categorie sono pagati troppo poco. Serve inoltre garantire la sicurezza sui posti di lavoro: gli infortuni e i morti sul lavoro sono una cosa indegna”. Il presidente, inoltre, ha sottolineato il sostegno ai Comuni, a partire da quelli più piccoli, nella gestione del Pnrr: “Tutti i tecnici che sono stati assegnati alla Regione Emilia-Romagna sono stati messi a disposizione dei Comuni”.
Il presidente, infine, ha evidenziato l’importanza che si risolva il problema del “caro bollette” tanto per ospedali, istituzioni, case della salute quanto per altre realtà come circoli ricreativi, piscine e famiglie: “Mi scrivono a decine, serve -spiega- una soluzione”.
Matteo Rancan (Lega) ha ribadito le critiche della Lega alla programmazione dei fondi europei, confermando come “siamo di fronte a un documento bloccato”, mentre Igor Taruffi (ER Coraggiosa) ha apprezzato i documenti, ma ha chiesto più impegno sul fronte dell’occupazione perché “non bastano le statistiche che ci dicono che siamo quelli messi meglio in Italia, in quanto si deve tenere conto di chi la disoccupazione la vive sulla propria pelle”. Netto anche sul “caro bollette”: “E’ giusto fare pressione sul governo perché faccia ciò che fino ad ora non ha fatto, ma visto che in questa regione ci sono delle multiutility del settore energetico a forte presenza e controllo pubblico, attraverso i Comuni è giusto chiedere loro un intervento netto sul tema del contrasto all’aumento delle spese per l’energia e il gas. Va rimarcata la differenza tra una società completamente in mano al mercato e una con la presenza di soggetti pubblici come i Comuni”.
Marcella Zappaterra (Pd) ha ribadito come l’Emilia-Romagna abbia approvato per tempo la programmazione dei fondi europei e come siano importanti i loro punti di forza: territorio, lavoro, lotta alle diseguaglianze. “I contenuti di questi documenti sono pienamente coerenti con gli obiettivi di legislatura”, spiega la capogruppo replicando a chi, dai banchi della minoranza, aveva parlato di documenti blindati e non modificabili per volontà dell’Unione europea.
Come concordato nel corso della seduta della commissione Economia, che ha dato il via al “pacchetto fondi europei 2021-2027” sono stati discussi anche numerosi ordini del giorno presentanti anche dalle minoranze, alcuni dei quali approvati. In sintesi sono stati approvati gli ordini del giorno a prima firma dei consiglieri Occhi (Lega), Pompignoli (Lega), Liverani-Pompignoli (Lega), Delmonte-Pompignoli (Lega), Zamboni (Europa Verde), Sabattini (Pd), Caliandro (Pd), Piccinini (Movimento 5 Stelle) con un emendamento a firma Zappaterra (Pd), Pompignoli (Lega), Daniele Marchetti (Lega), Catellani-Montevecchi-Pompignoli (Lega), Zamboni (Europa Verde), Facci (Lega), Castaldini (FI).
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]