Dalle 10 di questa mattina si apre a Roma, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, la camera ardente per Bernardo Bertolucci il grande regista morto ieri all’età di 77 anni. L’apertura al pubblico è dalle 10 alle 19. L’ingresso è dal Portico del Vignola. Il regista si è spento ieri nella sua casa romana circondato dall’affetto dei familiari. Regista, sceneggiatore e produttore, è stato tra i cineasti italiani più rappresentativi e conosciuti a livello internazionale.
Era considerato l’ultimo grande maestro del cinema italiano. E’ scomparso questa mattina a Roma Bernardo Bertolucci: il regista parmigiano, figlio del poeta Attilio, aveva 77 anni ed era malato da tempo.
Regista, sceneggiatore e produttore, tra i registi italiani più rappresentativi e conosciuti a livello internazionale e autore di capolavori come “Ultimo tango a Parigi”, “Il te’ nel deserto”, “Novecento” ( film capolavoro e stupendo spaccato della vita contadina della bassa parmense) “L’ultimo imperatore”. Proprio questo film gli valse l’Oscar al miglior regista e alla migliore sceneggiatura nonoriginale. Nel 2007 gli fu conferito il Leone d’oro alla carriera alla 64/a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e nel 2011 la Palma d’oro onoraria al 64/o festivaldi Cannes. L’ultimo film da lui diretto è Io e te del 2012, tratto dal romanzo di Nicolò Ammaniti.
Parma era tutto per Bernardo Bertolucci, primogenito del poeta Attilio, cresciuto al cinema da Pier Paolo Pasolini (ne fu aiuto regista tra il ’60 e il ’61) e alla poesia da suo padre che lo incoraggio’ a pubblicare la prima raccolta In cerca del mistero con cui vinse nel ’62 il Premio Viareggio.
Nello stesso anno Bernardo debuttava come regista con La commare secca da un racconto di Pasolini, conquistandosi due anni piu’ tardi, con Prima della rivoluzione, la fama incontrastata di miglior autore di una nuova generazione di cineasti in cui l’ispirazione creativa va di pari passo con l’impegno civile.
Il cordoglio della Regione. “E’ un lutto gravissimo quello che ci colpisce oggi con la scomparsa di Bernardo Bertolucci. Un lutto per la cultura mondiale, per il mondo dell’arte cinematografica, per l’Italia, per quell’Emilia-Romagna che ha saputo dipingere così magistralmente cogliendone l’essenza”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha voluto ricordare il maestro scomparso.
“Molti sapranno dire le parole giuste per ricordare la sua importanza da regista- ha aggiunto Bonaccini-: io voglio sottolineare il suo spessore rinascimentale di intellettuale, di uomo che ha saputo trasfondere nelle sue opere la passione politica e quella sociale, l’amore per l’umanità e per la sua terra di origine. Bernardo Bertolucci era un grande artista e artigiano della nostra regione, ha saputo interpretare la modernità e farsi ammirare in ogni parte del mondo portando con sé una parte della sua geniale emilianità. Non potremo mai ringraziarlo e onorarlo abbastanza”.
“Bernardo Bertolucci non c’è più. Se n’è andato l’ultimo imperatore del nostro cinema, e del ‘900 che ha consacrato l’Emilia-Romagna nel mondo come terra votata alla settima arte”, ha dichiarato Massimo Mezzetti, assessore regionale alla Cultura.
“La continua ricerca di nuovi orizzonti- dice Mezzetti-, non ha mai però spezzato il legame con le origini: un rapporto tormentato e creativo, che ha trovato espressione in alcuni dei più grandi capolavori della storia del cinema, persino in titoli impensabili. Pochi sanno, ad esempio, che proprio “L’ultimo imperatore” è stato girato a Salsomaggiore, nei luoghi che, ancora prima, avevano ospitato i set di ‘Novecento’.
Bertolucci- conclude- aveva iniziato a seguire con interesse l’istituzione di un Fondo per l’Audiovisivo regionale, confidando in una nuova generazione di cineasti che potessero riconsacrare di diritto l’Emilia-Romagna come terra di cinema. Continueremo a lavorare con impegno per fare in modo che sia così”.
Il cordoglio dell’università di Parma. «Esprimo il più profondo cordoglio mio e dell’intero Ateneo di fronte a questa notizia, che ci ha colti di sorpresa e profondamente addolorati. Bernardo Bertolucci è stato semplicemente un maestro: un autore capace di creare un mondo, di contribuire in maniera evidente alla costruzione di un immaginario culturale collettivo, come solo i maestri sanno fare.
La sua grandezza – immensa e inesprimibile – sta nella creatività, nella genialità, nella passione, nell’impegno, nell’amore per l’arte, nella capacità d’innovare che l’hanno sempre contraddistinto; in tutto ciò che ha rappresentato non solo per il cinema ma per la cultura, nelle opere straordinarie e indimenticabili che ci ha regalato.
Abbiamo ancora negli occhi e nel cuore la cerimonia con la quale l’Università di Parma il 16 dicembre 2014 gli conferì al Teatro Regio di Parma la laurea ad honorem in “Storia e critica delle arti e dello spettacolo”, davanti a un pubblico folto ed entusiasta che lo applaudì a lungo: una cerimonia bellissima e partecipata, grondante emozioni, che per il maestro costituì anche uno speciale “ritorno a casa” dopo tanti anni. Noi vogliamo ricordarlo così: con quel sorriso, con quell’entusiasmo e con quella straordinaria vitalità».
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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