Draghi con Enti locali e sindacati. Bonaccini: confronto importante. Rinviato voto su Rousseau

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Dopo la giornata di martedì che si è chiusa con il rinvio del voto sulla piattaforma Rousseau, chiesto da Beppe Grillo, il premier incaricato Mario Draghi incontra oggi a Montecitorio
enti locali e forze sociali per capire da chi è sul campo le emergenze del paese piegato da un anno di pandemia. Un giro di consultazioni che dovrebbe aiutare Draghi a completare il quadro programmatico (qui sotto il canale della Camera dei deputati in diretta streaming).

“E’ stata un’occasione di incontro che non era né dovuta e né scontata, anzi introduce un metodo innovativo perché poche volte sia successo he un premier chieda un confronto con le rappresentanze degli Enti locali, per noi è importante”. Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni e della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, al termine delle consultazioni con il premier incaricato, Mario Draghi. “Abbiamo chiesto un incontro urgente come conferenza delle Regioni e delle province autonome perché non eravamo riusciti ad incontrare il premier Giuseppe Conte. Serve la più concertata e condivisa collaborazione”, anche perché “nessun governo senza la compartecipazione degli enti locali può riuscire a mettere a terra in pochi anni oltre 200 miliardi di euro”.

Confindustria, Bonomi. “Abbiamo espresso il nostro più convinto sostegno all’azione” di Draghi e “la viva speranza che il consenso sia ampio e solido. C’è davvero molto da fare e bisogna farlo presto e bene. Confindustria non intende alimentare in alcun modo indiscrezioni su che cosa il presidente Draghi intenda fare, non solo per l’assoluto rispetto che portiamo al presidente incaricato ma perché siamo convinti che il programma del presidente dovrà essere reso pubblico quando sarà lui ad illustrarlo al Parlamento”. Lo ha detto Carlo Bonomi, presidente Confindustria, dopo l’incontro con il presidente incaricato.

Grillo chiede “super ministero per la transizione ecologica lo hanno Francia, Spagna, Svizzera, Costarica e altri paesi. Presto lo dovranno avere tutti. Non lo dico io. Ce lo gridano la natura, l’economia, la società”. Così Beppe Grillo in un tweet”. L’auspicio, secondo fonti del Movimento, è che il premier incaricato intervenga al termine delle consultazioni, lanciando qualche segnale chiaro, a partire dal via libera proprio al ministero di transizione energetica. Se quel segnale arrivasse, i 5 Stelle punterebbero a dare il via al voto degli attivisti su Rousseau subito dopo, dunque nel tardo pomeriggio di oggi, o al più tardi domattina, nel secondo caso lasciando alla base la possibilità di esprimersi nella sola giornata di domani. Il Movimento punta a non incidere troppo sulla tabella di marcia del premier incaricato, “non possiamo lasciare appesi Draghi e il Quirinale”, ragiona uno dei big del Movimento.