“Chiaro che dover chiudere a mezzanotte o alle 21, interrompere all’esterno dei locali il servizio di bevande un qualche danno lo crea. Però credo sia giusto darsi l’obiettivo di alcune misure limitate”. Lo ha detto il presidente dell’Emilia Romagna e delle Regioni, Stefano Bonaccini. “Non ci possiamo permettere un lockdown generalizzato: sarebbe come passare di colpo da pandemia sanitaria a sociale ed economica”, ha sottolineato.
Mentre per quanto “riguarda il tema dei palazzetti dello sport o gli stadi abbiamo ottenuto quelle che erano le nostre ordinanze con deroga”, ha aggiunto. “E quindi: fino a mille persone, nell’uno e nell’altro caso, potranno entrare laddove la capienza lo permette. Ma invece che solo 200 al chiuso si potrà attivare quel 15% della capienza totale che tratta i luoghi allo stesso modo. È importante per avere un po’ di pubblico in piena sicurezza”.
Mentre sul dpcm varato dal governo “la Conferenza delle Regioni ha espresso un parere condizionato ad alcune osservazioni già inviate al Presidente del consiglio Giuseppe Conte e ai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia”. Lo afferma il presidente della Conferenza delle Regioni e dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini in una nota.
In particolare le Regioni chiedono al governo di “prevedere adeguate forma di ristoro per i settori e le attività economiche che saranno interessati dalle limitazioni introdotte dal decreto, chiarire e circostanziare al meglio gli ambiti del concetto di ‘festa’ su cui si soffermano alcune disposizioni del provvedimento, verificare le misure previste in relazione agli aspetti concernenti il trasporto pubblico locale, approfondendo lo scenario di contesto”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]