Doppio blitz nel weekedn degli animalisti a Reggio Emilia per dire “no” alle pellicce di animale del MaxMara Fashion Group. Dopo che sabato mattina gli attivisti delle associazioni Lav, Human Society International e Fur Free Alliance hanno dato vita a un flash mob di protesta davanti al negozio in via Emilia San Pietro chiedendo con cartelli e megafoni alla famiglia Maramotti di “eliminare le pellicce dalle collezioni di tutti i brand”, questa mattina – domenica – lo stesso gruppo di attivisti ha interrotto una visita guidata intorno alle 11 nella galleria d’arte “Collezione Maramotti”.
Già due mesi fa, gli stessi animalisti avevano sorvolato a bordo di una mongolfiera la sede di MaxMara a Reggio Emilia srotolando uno striscione in cielo per chiedere di adottare “una politica fur-free rispetto all’attuale gamma che include articoli realizzati in volpe, cane procione e visone che trascorrono tutta la vita in gabbie di rete metallica anche nella pavimentazione, in condizioni di scarso benessere per poi essere uccisi tramite gas o elettrocuzione”.
Sulla vicenda è intervenuta anche la candidata sindaca a Reggio Emilio, l’ex 5 stelle Paola Soragni, per la quale le proteste “si inscrivono nel contesto di una campagna internazionale contro Max Mara Fashion Group iniziata nel gennaio 2023 per la quale una ventina di gruppi di attivisti in Europa e altri gruppi negli Stati Uniti e in Australia, organizzano regolarmente delle manifestazioni davanti i negozi e le sedi sociali della marca”.
“A marzo 2024 la pressione su Max Mara di è intensificata grazie alla partecipazione della Fur Free Alliance, e questo ha provocato il ritiro da parte di Max Mara di tutti gli articoli contenenti della pelliccia animale”, afferma ancora Soragni precisando che “questa strategia è stata confermata da persone che lavorano per la marca”, nonostante Max Mara rifiuti di fare comunicazioni ufficiali.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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