Il Consiglio comunale di Vignola, nella seduta di martedì 29 marzo, ha votato all’unanimità la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. La cittadinanza onoraria al Duce era stata conferita l’11 maggio 1924, su sollecitazione dell’allora prefetto Errante che, sulla scorta di quanto avvenuto al Comune di Roma, aveva spronato tutti i Comuni modenesi a fare altrettanto.
“La discussione in Consiglio comunale – spiega l’assessora alla Cultura Daniela Fatatis – ha visto la convergenza di tutte le forze politiche, che hanno sottolineato il valore della memoria, l’importanza dell’antifascismo ancora oggi, nel rispetto della nostra Costituzione e dei nostri principi, spesso richiamati dal presidente Mattarella. Ringrazio tutti coloro i quali con il loro intervento hanno contribuito a rendere questa discussione ricca, profonda, importante! Ringrazio, inoltre, tutte le associazioni che hanno sottoscritto la richiesta che ci ha portato ad approvare la delibera”.
La sollecitazione era arrivata infatti da ANPI Vignola, Gruppo “Mezaluna – Mario Menabue”, Università Popolare Natalia Ginzburg Vignola, Circolo Arci Ribalta Ciappinari, Arci Spilamberto Overseas onlus, MultiSpilla coro multietnico, Olimpia Vignola e Circolo Odysseus Spilamberto.
“A Vignola – conclude la sindaca Emilia Muratori – apriamo le celebrazioni del 25 aprile e della Festa di Liberazione con un atto di comunità e di unità, che non punta certo a riscrivere il passato, ma volge uno sguardo critico a quanto accaduto affinchè non si possa ripetere nel presente e nel futuro. Vignola è una comunità aperta ed accogliente, ma da oggi, tra i nostri cittadini, non annoveriamo più Benito Mussolini, perché quelle idee, quelle leggi, quegli orrori, quelle modalità di confronto antidemocratico a Vignola non possono avere cittadinanza”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]