Gli avvocati di Patrick Zaki hanno reso noto che è stata fissata per la giornata di domenica 22 agosto la nuova udienza relativa alla custodia cautelare in carcere dello studente e ricercatore egiziano dell’università di Bologna, fermato il 7 febbraio del 2020 dalla polizia all’aeroporto del Cairo (in Egitto), dove si era recato per trovare parenti e amici, e detenuto ininterrottamente da allora nel complesso penitenziario di Tora per accuse che spaziano dal terrorismo alla propaganda sovversiva.
L’accusa, in particolare, è relativa alla pubblicazione di alcuni post apparsi su un account Facebook – che i legali di Zaki sostengono non essere riconducibile al giovane studente – che hanno attirato sullo studente le accuse di “istigazione a manifestare, esortazione a rovesciare il regime e diffusione di false informazioni in grado di perturbare la sicurezza e la pace sociale”.
Proprio il 22 agosto, tra l’altro, è un giorno particolare per i cristiani copti come Zaki, ricorrendo la festa della Vergine Maria. Gli attivisti che si battono per la liberazione dell’attivista, riuniti nella pagina Facebook “Free Patrick”, hanno spiegato di avere “ancora fede che le cose possano cambiare e che il tribunale deciderà di permettere a Patrick di trascorrere questa festa con la sua famiglia”. Poi un appello alla comunità internazionale: “Ha ancora bisogno del vostro sostegno, continuate a parlare di Patrick, continuate a chiedere la sua libertà e continuate a combattere per lui”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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