La Regione Emilia-Romagna ha organizzato per la giornata di domenica 16 gennaio, a una settimana del rientro in classe dopo le vacanze natalizie, un open day vaccinale anti-Covid rivolto alla popolazione in età scolastica, dai 5 ai 19 anni. Per l’intera giornata, dalle 9 alle 19, in almeno un centro vaccinale per ciascuna provincia sarà possibile accedere senza prenotazione per ricevere la somministrazione del vaccino contro il nuovo coronavirus; l’unico vincolo è relativo, nel caso di persone minorenni, alla necessaria presenza di un genitore o di chi ne fa le veci.
Saranno le singole Ausl a comunicare sui rispettivi siti aziendali le modalità organizzative e di accesso agli hub. In molti di questi hub, inoltre, l’équipe vaccinale sarà affiancata da pediatri e altri esperti, con il compito di rispondere alle possibili richieste di chiarimenti e rassicurazioni da parte dei genitori.
“Se vogliamo che la scuola sia in presenza e sicura è indispensabile, oltre al rispetto dei protocolli, che tra i banchi siedano più persone vaccinate possibili”, hanno spiegato il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini.
“Confidiamo che siano in tanti a cogliere questa opportunità, messa in campo grazie a un ulteriore sforzo di tutta la macchina organizzativa, a partire dalle aziende sanitarie. In Emilia-Romagna i numeri non lasciano spazio a interpretazioni: la stragrande maggioranza della popolazione ha avuto fiducia nel vaccino come strumento per proteggere se stessi e gli altri, prima ancora delle norme nazionali che hanno introdotto restrizioni per i non vaccinati. Quello che chiediamo ora ai genitori è di affidarsi alla scienza anche per i loro figli, per evitare i rischi di una malattia che purtroppo vediamo che può colpire anche i più piccoli e per consentire ai nostri ragazzi di vivere una vita fatta di socialità, che sicuramente si meritano dopo due anni di pandemia”.
Finora in Emilia-Romagna, alla data del 12 gennaio, sono 323.366 le persone ad aver ricevuto almeno una dose di vaccino nella fascia 5-19 anni, pari al 53,3% del totale: una media tra l’importante quota dell’85% raggiunta nella fascia 12-19 anni, per la quale le prenotazioni si sono aperte lo scorso giugno, e il 15% registrato tra gli under 12, fascia d’età per la quale però le somministrazioni sono iniziate soltanto lo scorso 16 dicembre, ossia meno di un mese fa.
Effettivamente gli open day vaccinali per bambini anche considerando la situazione attuale mi sembrano totalmente fuori luogo, ma questa è opinione personale, dovrebbe essere il pediatra di riferimento a decidere per i genitori, almeno io ho sempre seguito i consigli del mio pediatra che conosceva dal punto di vista medico i miei figli meglio di me.
Fortunatamente i miei figli sono grandi e hanno deciso di vaccinarsi consapevolmente di loro iniziativa deresponsabilizzandomi.
Il sacrificio di questi bambini e ragazzi è l’unica strada per garantire la scuola in presenza?
Cosa è stato fatto per la scuola in questi due anni? Oltre agli ignobili banchi a rotelle cosa avete messo in campo per garantire la scuola in presenza a tutti gli studenti, senza alcuna discriminazione?
I genitori devono AFFIDARSI alla scienza? La scienza va avanti per sperimentazioni, non per FEDE! I risultati della SCIENZA devono poter essere verificati, gli esperimenti devono essere ripetuti più volte e devono portare sempre allo stesso risultato, indipendentemente da chi vengano svolti.
Lo sa la Regione Emilia Romagna che ci vuole la prescrizione medica prima di poter ricevere qualsiasi farmaco? Figuriamoci uno sperimentale… questi ragazzi chi li visita? Chi si prende la responsabilità dell’insorgere degli eventi avversi? I medici presenti diranno che va tutto bene, sono pagati per iniettare farmaci, non conoscono nessuno dei ragazzi, non sanno niente della loro storia, cosa possono dire?
Madri e Padri state attenti, questa non è un’opportunità! L’inoculazione di farmaci deve essere fatta con molta attenzione.
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