Sul disastro del traghetto Moby Prince, quando 140 passeggeri morti nello scontro fra un traghetto e una petroliera, nella rada di Livorno, era il 10 aprile 1991, “non risultano atti o documenti” che siano “soggetti a classifiche di segretezza”.
E’ quanto ha risposto il presidente del Consiglio Mario Draghi alla Commissione d’inchiesta presieduta dal deputato Pd Andrea Romano. “Inoltre – prosegue la lettera di Draghi – non risulta che siano stati apposti limiti all’accesso della documentazione in possesso del Comando generale o della Capitaneria di porto a seguito delle richieste formulate da parte dell’Autorità giudiziaria e delle commissioni parlamentari”.
Furono 140 le persone morte tra le fiamme nella serata del 10 aprile 1991, quando il traghetto colpì la petroliera Agip Abruzzo nella rada di Livorno. Tra le fiamme morirono tutti i passeggeri e i membri dell’equipaggio. Si salvò solo un giovane mozzo.
Tra le vittime della Moby Prince vi furono anche 7 cittadini reggiani: Alessia Caprari e Maria Rosa Simoncini, due amiche di 19 e 25 anni, Umberto Rizzi, 45 anni, con la figlia Monica, 27, e l’amico Giuliano Salsi. I coniugi Aldo Mori e Maria Giovanna Formica, 53 e 52 anni.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]