Al termine dell’assemblea che ha riconfermato alla presidenza Francesco Milza, sono risultati ben dieci (sui 60 membri complessivi) gli esponenti della cooperazione reggiana chiamati a far parte del nuovo consiglio regionale di Confcooperative Emilia-Romagna.
Nel rinnovato organismo regionale sono entrati il presidente di Confcooperative Reggio Matteo Caramaschi, i vicepresidenti Gino Belli, Patrizia Fantuzzi e Cecilia Saltarello, il presidente del settore lavoro e servizi Stefano Spaggiari, la presidente della Federazione delle cooperative agricole e alimentari Erika Sartori, Anna Colombini (portavoce del gruppo dei giovani cooperatori), Marcello Campani (vicepresidente del settore cultura, turismo e sport), Erika Farina e Anna Piacentini: andranno a rappresentare un sistema locale al quale fanno capo 380 imprese (un quinto di quelle complessivamente aderenti a Confcooperative Emilia-Romagna) con quasi 59.000 soci, 17.520 occupati (+3,6% in un quadriennio) e un fatturato di oltre due miliardi.
L’assise regionale, ha sottolineato Caramaschi, “ha concluso una stagione congressuale fortemente segnata, tanto nella nostra provincia quanto in tutta l’Emilia-Romagna, dalle pesanti difficoltà legate alla pandemia, che in molte cooperative ha determinato cali di fatturato e l’uso di ammortizzatori sociali in misura senza precedenti. La stessa pandemia ha comunque fatto riscoprire il valore di quell’economia di territorio e di comunità che è primariamente espressa proprio dalla cooperazione, e su questi valori e su questi legami è ora necessario investire, rendendo ancora più salda la relazione tra impresa, lavoro, istituzioni e comunità locali, perché è da qui che nasce non solo ricchezza, ma anche equità, giustizia sociale, sicurezza e coesione nei territori”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]