Il Piano aria della Regione Emilia-Romagna ha superato l’esame dell’assemblea legislativa regionale grazie all’appoggio del centrosinistra, mentre la minoranza di centrodestra ha ribadito in aula la propria contrarietà al provvedimento (“dobbiamo risolvere i problemi legati alla crisi energetica e capire i dubbi della popolazione, troppi silenzi sulle deroghe ai caminetti”) e il Movimento 5 Stelle ha chiesto di raddoppiare gli sforzi.
Il confronto tra le forze politiche è andato in scena nel corso dell’informativa dell’assessora regionale all’ambiente Irene Priolo.
Oltre al piano traffico e ai veicoli diesel, grande attenzione è stata posta anche sui temi delle stufe a legna di vecchia generazione, dell’agricoltura, della zootecnia e delle attività industriali. Il Pair (piano aria integrato regionale) 2030 mobilita un totale di 150 milioni di euro – 67 dei quali stanziati nel primo triennio – per passare dalle 68.000 tonnellate di ossido di azoto rilasciate in atmosfera nel 2017 a quota 28.000 tonnellate, che è l’obiettivo specifico per il 2030.
Trasporti e mobilità sono i settori sui quali si interverrà maggiormente per limitare le emissioni di biossido di azoto, con un impegno specifico per togliere dalla circolazione sia i veicoli Euro 4 sia i tanti veicoli Euro 0 ancora circolanti. Anche il riscaldamento a biomassa è sotto osservazione: un camino aperto, ha detto Priolo, “impatta come 2.400 stufe a gas”. Sono poi previsti aiuti all’agricoltura per ridurre la produzione di gas serra e ammoniaca.
“La transizione ecologica ha bisogno di essere accelerata e anche il piano dell’aria deve essere conseguente, così come quello dell’energia: economia e ambiente devono contemperarsi e il modello economico deve avere effetti positivi anche sull’ambiente”, ha sottolineato l’assessora Priolo, secondo la quale “avere una conoscenza della situazione serve a operare meglio. I numeri, infatti, dicono che le scelte fatte in passato hanno migliorato la qualità dell’aria. Per il futuro vogliamo provvedimenti costruttivi e non solo divieti, vogliamo contribuire allo sviluppo ambientale”. Poi un monito: “Lavorare sull’ambiente è lavorare sull’etica, è un tema etico”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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