Proseguono le indagini sull’omicidio di Fabio Cappai, il giovane operaio di 23 anni accoltellato a morte nella tarda serata di venerdì 15 luglio a Castel del Rio, sull’Appennino Imolese, a pochi chilometri di distanza dal confine con la Toscana.
Un ragazzo di 16 anni, reo confesso del delitto, è stato accompagnato presso il centro di prima accoglienza della struttura carceraria minorile del Pratello di Bologna, anche se l’interrogatorio di garanzia non è ancora stato fissato: potrebbe essere messo in calendario nella giornata di martedì 19 luglio, la stessa durante la quale sarà effettuata l’autopsia sul corpo della vittima.
Gli inquirenti, nel frattempo, stanno vagliando anche le posizioni di altri giovani, grazie anche alle testimonianze delle persone che erano presenti al momento dell’aggressione, per stabilire se sussistano ulteriori coinvolgimenti e responsabilità nella vicenda che ha portato alla morte del ventitreenne. La procura dei minorenni del capoluogo emiliano-romagnolo, in ogni caso, sta indagando nel massimo riserbo, vista l’età della persona coinvolta, cercando soprattutto di fare luce sul movente, che dai primi riscontri sarebbe riconducibile a banali motivi.
Il sindaco del paese del crinale tosco-romagnolo Alberto Baldazzi, in una riflessione affidata a Facebook, ha ricordato che “le nostre interpretazioni personali non solo rischiano di essere inesatte, ma anche potenzialmente pericolose. Chiedo espressamente e fermamente di non aggiungere violenza a violenza, anche se verbale”.
“Il nostro pensiero – ha aggiunto – va innanzitutto a Fabio e alla sua famiglia. Tutta la comunità si stringe in un abbraccio corale: Fabio era uno di noi, e ha patito drammaticamente il peso dell’irrazionalità e della debolezza etica che connota alcuni aspetti della società e di questi tempi così falsamente luminosi. Pensavamo di essere esenti da certi fatti, che queste esperienze riguardassero solo i contesti urbani… e invece ora sappiamo che la marginalità e la debolezza sono ovunque. Ora non resta che salvaguardarne la memoria di giovane uomo che aveva appena cominciato a vivere, innanzitutto con un invito alla riflessione, che rivolgo in particolare ai giovani, non importa se minorenni o maggiorenni: quando una giovane vita si spezza in questo modo, per motivi così insulsi, ai coetanei di Fabio chiedo un risveglio di coscienza. Che il suo drammatico sacrificio serva a questi ragazzi per intendere, finalmente, che cosa è importante e che cosa non lo è. Dimostrino di riconoscere il bene delle cose, e lo dimostrino ora, subito!”.
“Alla mia comunità, agli adulti, chiedo uno scatto di impegno, di coesione e di buona comunicazione, tra loro e con i loro figlioli: gli eventi non sono casuali, e il rispetto delle regole, del prossimo, della famiglia e della scuola non sono optional. Solo su queste cose si costruisce una vita sensata. Infine il pensiero del cuore va alla mamma di Fabio, alla quale è stato riservato un così grande dolore. Che il Signore le dia la forza di sperare, e di vedere oltre il buio drammatico di questo momento”, ha concluso il sindaco.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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