C’è stata oggi la fumata bianca al vertice a Palazzo Chigi sul nodo della riforma della prescrizione. Alla riunione hanno partecipato il premier Giuseppe Conte e i due vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Presente anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.
Ma la norma sulla prescrizione contenuta nel decreto anticorruzione che la settimana prossima approderà in Aula continua a fare discutere e genera malumori anche all’interno dello stesso popolo grillino.
Ne sa qualcosa il vicepresidente della Camera dei deputati Maria Edera Spadoni che ha ricevuto più di una risposta al veleno ai suoi tweet, su “una giustizia” che l’onorevole chiede sia “più rapida e certa”.
#bastaimpuniti L’Italia vuole una giustizia rapida e certa. Dopo l’approvazione al Senato del decreto Sicurezza si approvi il decreto #Spazzacorrotti. Stop alla #prescrizione dopo primo grado. Da sempre il @Mov5Stelle lotta contro i corrotti e i delinquenti. Forza💪🏻 pic.twitter.com/JHRMuCoKNZ
— Maria Edera Spadoni (@mariaederaM5S) 7 novembre 2018
C’è chi rimporvera i grillini di avere dato “la risposta sbagliata a un problema vero Onorevole. Il problema della lunghezza della giustizia in Italia. Dall’articolo quello che emerge è ci sono casi per cui ci vogliono 7 anni di indagini per andare a processo e poi 5 anni per un giudizio di primo grado. Le pare normale?”.
Oppure chi commenta: “Beh avete chiuso la porta principale ma avete aperto quella secondaria .. tramite Salvini e la Lega che operano per conto dell’ex cavaliere…”. E ancora chi twitta: “Il gregario Di Maio asseconda il datore di lavoro e dominus del governo, Salvini”.
Per continuare con il monito: “Preparati ad abbattere tutte quelle abusive che saranno costruite di nuovo a Ischia con soldi dei contribuenti e già condonate dal vs governo”.
Rotondetta, la bimba. La pinguedine rende liberi?