L’Associazione “Augusto per la Vita”, fondata in memoria di Augusto Daolio, cantante dei Nomadi scomparso nel 1992 per un tumore al polmone, ha destinato un contributo di 15mila euro a sostegno del progetto di ricerca Riprogrammazione metabolica come meccanismo di resistenza ai farmaci antitumorali: nuove strategie di cura, in capo al Laboratorio di Oncologia Sperimentale dell’Università di Parma coordinato da Pier Giorgio Petronini, ordinario di Patologia generale. Responsabile della ricerca è Silvia La Monica, docente di Immunologia e Patologia generale.
Il contributo è stato consegnato a Novellara il 19 febbraio in occasione del Nomadincontro, il tributo che dal 1993 ad oggi ogni anno (a parte il biennio di stop forzato causa pandemia) viene organizzato a febbraio per ricordare Augusto Daolio, nato a Novellara il 18 febbraio 1947. Durante l’incontro è stato anche assegnato il 4° premio Augusto Daolio città di Novellara per la Legalità all’ex procuratore ed ex Presidente del Senato Pietro Grasso ed è stato consegnato il Tributo ad Augusto alla famiglia di Giulio Regeni.
L’Associazione “Augusto per la Vita”, fondata dalla compagna dell’artista Rosanna Fantuzzi, ha tra i suoi obiettivi principali quello di raccogliere fondi per incentivare e promuovere la ricerca sul cancro, con particolare riferimento ai tumori polmonari. Dal 2010 ad oggi l’Associazione ha elargito 1 milione e 100 mila euro per finanziare la ricerca oncologica e ha devoluto al gruppo di ricerca guidato dal prof. Petronini finanziamenti per 172mila euro.
Augusto Daolio iniziò la sua avventura musicale con il complesso dei Nomadi a sedici anni e ancora oggi, a distanza di 60 anni, i Nomadi e la loro musica rappresentano più generazioni.
La pittura è stata un altro suo grande impegno artistico, numerose mostre sono state organizzate in tutta Italia. Nel catalogo dell’ultima mostra, Augusto Daolio: uno sguardo libero. Il viaggio, la musica, l’arte (che si è tenuta nello Spazio Gerra di Reggio Emilia), la compagna scrive: «Caro Augusto, trent’anni son trascorsi. In maniera anomala, ma certamente sempre insieme. Ogni istante portarti con me è stato semplice. Chi avrebbe mai detto che anche la tua musica, i tuoi Nomadi, avrebbero compiuto 60 anni di attività. Beppe [Beppe Carletti] ci ha creduto ed anche lui non ha mollato mai: nel disegno del loro viaggio c’eri certamente anche tu».
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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