La giunta della Regione Emilia-Romagna ha lanciato un nuovo bando rivolto alle giovani coppie e ai nuclei familiari che intendano acquistare una casa in uno dei 121 comuni dell’Appennino emiliano-romagnolo, mettendo a disposizione 5 milioni di euro per contributi a fondo perduto: da un minimo di 10.000 a un massimo di 30.000 euro, senza superare in nessun caso il 50% delle spese sostenute per l’acquisto dell’immobile. Le domande potranno essere presentate dal 12 ottobre al 10 novembre prossimi.
Salgono così a quota 25 milioni le risorse stanziate dalla Regione per un’iniziativa inedita (sulla quale l’Emilia-Romagna ha aperto la strada) che punta a contrastare lo spopolamento dei territori montani e l’invecchiamento della popolazione, a favorire nuove opportunità di sviluppo in Appennino e a valorizzare aree splendide e importanti per il sistema regionale.
Erano state quasi 700 le domande finanziate con il primo bando del 2020, rivolto sia all’acquisto che al recupero di immobili: inizialmente erano stati stanziati 10 milioni di euro, poi raddoppiati per far fronte alle oltre 2.300 domande ammissibili. Per questo nuovo bando, invece, è stato scelto di destinare i fondi al solo acquisto della casa, per evitare che i contributi regionali si sommassero o si sovrapponessero alle agevolazioni nazionali già esistenti – a partire dal Superbonus 110% per la riqualificazione degli edifici.
Il bando del 2022 è rivolto a giovani coppie e nuclei familiari, anche composti da una sola persona. Il richiedente dovrà essere nato dopo il primo gennaio 1982 (non dovrà quindi avere più di quarant’anni), essere residente in Emilia-Romagna o svolgere un’attività lavorativa esclusiva o prevalente in regione. L’Isee del nucleo familiare non dovrà essere superiore a 50.000 euro.
Il contributo è riservato all’acquisto di una casa in proprietà (limitatamente ad alloggi già esistenti) da adibire a propria residenza abituale per almeno cinque anni. Per lo stesso periodo l’alloggio non potrà essere né affittato né venduto. L’acquisto dovrà essere perfezionato in una data successiva all’approvazione del bando.
Il bando prevede punteggi aggiuntivi per chi ha uno o più figli conviventi, per chi ha meno di 30 anni, per chi ha già un’attività lavorativa in un comune appenninico, per chi abita in un Comune non montano e trasferisce la residenza in un comune montano. Tra i requisiti premianti ci sono anche quelli riferiti alla localizzazione dell’immobile: sarà infatti attribuito un punteggio più alto a chi acquista una casa in territori comunali con gli indici di decremento demografico, vecchiaia e reddito più svantaggiati. La graduatoria resterà valida per 12 mesi. Chi aveva già presentato domanda per l’analogo bando del 2020, senza però ottenere finanziamenti, potrà ripresentarla a patto di non aver ancora acquistato l’alloggio.
Come ha ricordato l’assessora regionale alla montagna Barbara Lori, con questo bando “la Regione rilancia il proprio impegno per i territori appenninici e dà gambe alla Conferenza per la montagna di poche settimane fa. E i principali indicatori, a partire dal rallentamento del decremento demografico, confermano che la strada intrapresa è quella giusta. Investire sulla montagna significa investire per uno sviluppo di qualità di tutto il territorio regionale: più sostenibile da un punto di vista ambientale, più equo sul piano sociale, e che metta al centro le giovani generazioni. In linea con le indicazioni che arrivano dal Patto per il lavoro e per il clima e con gli obiettivi dello stesso Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]