Dopo le scuole superiori, anche le università dell’Emilia-Romagna sono pronte a riprendere le attività in presenza: a partire dal primo febbraio, con l’inizio del secondo semestre dell’anno accademico 2020-2021, negli atenei della regione si potrà tornare in aula entro il limite del 50% degli iscritti per ciascuna sede, garantendo nel frattempo il proseguimento delle lezioni a distanza per il restante 50%.
La decisione è arrivata nel corso della Conferenza Regione-Università, alla quale hanno partecipato l’assessore regionale all’università Paola Salomoni, quello a mobilità e trasporti Andrea Corsini e i rettori (o i loro rappresentanti) delle Università di Bologna, Ferrara, Modena-Reggio e parma e delle università Cattolica e Politecnica di Milano – per quanto riguarda le rispettive sedi distaccate di Piacenza.
Gli atenei si sono assunti l’impegno di adottare piani di organizzazione della didattica che prevedano sistemi di prenotazione per il posto in aula e il rispetto di protocolli di sicurezza anti-Covid. Ad avere la priorità saranno le attività laboratoriali e assimilabili e i tirocini curricolari interni.
Ciascuna università riprenderà le lezioni secondo il proprio calendario didattico: c’è chi tornerà in aula già a partire dal primo febbraio, almeno per quanto riguarda alcuni corsi di laurea, mentre in altri casi le attività ricominceranno a partire da marzo. Nella maggior parte degli atenei sarà data la precedenza – per motivi formativi – agli studenti iscritti ai primi anni di corso.
Le sedute di laurea e le proclamazioni, quando previste, si svolgeranno esclusivamente da remoto: per gli esami, invece, dovrà essere garantita agli studenti la possibilità di sostenerli a distanza, con l’alternativa dell’esame in presenza qualora le condizioni lo permettano o qualora sia previsto l’utilizzo di strumenti o spazi specifici dell’ateneo.
I tirocini curriculari da svolgere al di fuori dell’università potranno continuare a essere effettuati in presenza, ma sempre nel rispetto delle indicazioni tecniche e operative definite dalle linee guida per la riapertura delle attività che ospiteranno gli studenti in tirocinio.
Per quanto riguarda le Accademie di belle arti e i conservatori, infine, la Conferenza Regione-Università ha deciso di fare riferimento alle indicazioni previste dall’ultimo decreto del Ministero dell’università e della ricerca.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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