In Coopservice lo smart working diventa strutturale. Il nuovo modello, in vigore dal primo settembre, prevede per circa 600 dipendenti (addetti alle funzioni di staff e al coordinamento del business) due giorni di lavoro da remoto e tre giorni in ufficio, oltre all’ampliamento della flessibilità oraria di inizio e fine attività: lavoratori e lavoratrici potranno decidere di articolare la propria prestazione lavorativa tra le 7 e le 20. Sono stati introdotti inoltre una fascia oraria di contattabilità, per garantire che almeno il 50% della prestazione lavorativa avvenga nelle ore in cui si concentrano le attività di coordinamento e di condivisione delle diverse funzioni aziendali, e un sistema di programmazione e di rotazione dedicato.
“Per Coopservice – ha spiegato l’azienda cooperativa – lo smart working è parte della strategia di digital transformation e della crescita di una cultura aziendale aperta al cambiamento e all’innovazione. La pandemia ha prodotto un’accelerazione nel ricorso al lavoro agile, che è stato mantenuto e consolidato anche con il venir meno delle restrizioni, perché ha mostrato di rispondere efficacemente sia alle esigenze aziendali sia ai bisogni dei lavoratori, che hanno potuto migliorare il proprio work life balance”.
Per favorire questo processo di cambiamento, i manager di Coopservice sono stati coinvolti nel percorso di formazione “Smart people for smart company”, con l’obiettivo di sviluppare le skill necessarie per diventare promotori della trasformazione digitale e costruire un modello organizzativo basato sulla fiducia; un’azione propedeutica per il passaggio successivo, quello di rendere strutturale il lavoro agile con il progetto “Restart Smart Working”.
“Rendere permanente il lavoro agile – ha spiegato il direttore HR di Coopservice Andrea Paoli – è solo un tassello di un programma di trasformazione digitale più ampio che punta a sviluppare un approccio nuovo ai processi, per evitare che il cambiamento si riduca a una mera replica delle dinamiche organizzative tradizionali ma generi un vero e proprio cambio di mindset, con benefici diretti per tutti gli attori coinvolti: lavoratori, azienda e società”.
Parallelamente all’entrata in vigore della nuova organizzazione agile, Coopservice sta continuando a investire in formazione, con percorsi specifici dedicati non solo all’uso delle nuove tecnologie ma anche all’acquisizione di soft skill fondamentali per incentivare la collaborazione, la pianificazione, l’orientamento al risultato e il lavoro per obiettivi, “nella convinzione che per il successo di un progetto di smart working componente umana e tecnologica debbano avere pari dignità”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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