Confcooperative si appresta a mettere in campo un deciso sostegno per il rafforzamento patrimoniale, l’innovazione e i progetti di sostenibilità ambientale, economica e sociale delle cooperative sociali e sanitarie.
Fondosviluppo, il fondo nazionale della centrale cooperativa, in cui ogni anno confluisce il 3% degli utili delle cooperative associate, ha infatti aperto un nuovo bando che prevede interventi per 3 milioni di euro a favore di progetti realizzati da cooperative sociali impegnate in servizi socio-sanitari ed educativi, nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e in campo sanitario (coooperative di medici, farmaceutiche, mutue sanitarie, ad alta specializzazione sanitaria).
Una realtà, come ha sottolineato Confcooperative Reggio, “che rappresenta tanta parte del welfare locale” e che in provincia di Reggio conta 67 cooperative sociali – a cui si aggiungono più di 20 imprese sociali e altri enti del terzo Settore – con 3.500 soci e 2.300 lavoratori e un fatturato di 135 milioni, oltre alla presenza di una delle più importanti cooperative europee tra medici di medicina generale.
L’intervento di Fondosviluppo, ha spiegato Confcooperative, “copre le diverse aree in cui operano le cooperative sociali e sanitarie reggiane, sostenendo progetti che riguardano i servizi sociali ed educativi, l’inserimento socio-lavorativo di persone svantaggiate, la tutela della salute e l’accesso alle cure, l’agricoltura sociale e il turismo sociale”. Il bando “si articola all’insegna di una sostenibilità ampia, che include anche i processi di capitalizzazione necessari al consolidamento patrimoniale delle cooperative sociali e sanitarie impegnate in questi progetti”.
La call del bando, che si chiuderà il prossimo 31 maggio, prevede un contributo a fondo perduto del 30% del costo complessivo del progetto (fissando a 60.000 euro il tetto massimo erogabile per ciascuna impresa), più un ulteriore rimborso (fino a un massimo di 10.000 euro, sempre a fondo perduto) per gli interessi bancari e i costi delle garanzie sussidiarie che le imprese dovessero eventualmente affrontare con il ricorso al credito ordinario.
I criteri di valutazione assegnano una particolare premialità alle innovazioni sociali, tecnologiche e organizzative dei progetti finalizzati alle prestazioni sociali e sanitarie (housing sociale, servizi a persone minori e anziane, lotta alla dispersione scolastica e alla povertà economica ed educativa, accoglienza umanitaria, attenuazione delle disuguaglianze nell’accesso alle prestazioni sanitarie, educazione ambientale, valorizzazione dell’agricoltura multifunzionale per l’inserimento al lavoro di persone fragili, etc.).
Particolare attenzione sarà riservata inoltre ai progetti frutto di co-programmazione pubblico/privato, che generino incrementi occupazionali, che coinvolgano persone giovani e donne, che prevedano l’uso di beni confiscati alla criminalità o che realizzino nuovi livelli di integrazione tra le imprese.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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