Cultura come welfare: a Reggio un avviso pubblico triennale da 300.000 euro

avviso pubblico Immaginazione a servizio – CoRE

La cultura come “strumento privilegiato di inclusione e partecipazione ai processi della vita pubblica, attraverso la promozione di un modello di intervento basato sulla responsabilità condivisa e sulla collaborazione diffusa”: è da queste premesse che muove l’avviso pubblico (invito a manifestare interesse) promosso dall’assessorato alla cultura del Comune di Reggio per attivare un percorso di co-progettazione con il terzo settore culturale, insieme alle istituzioni culturali e ad altri attori della città per sostenere nel prossimo triennio nuove politiche e azioni culturali con un impatto sociale e civico innovativo.

L’avviso rimarrà aperto fino al prossimo 19 aprile. A disposizione ci sono complessivamente 300.000 euro, 100.000 euro per ciascuna delle tre annualità.

“L’avviso, in linea con le linee programmatiche di mandato”, ha spiegato l’assessore alla cultura Marco Mietto, “intende creare meccanismi partecipativi di cultura condivisa avvalendosi e mettendo in valore le qualità propositive di associazioni, fondazioni e privati, con un certo respiro temporale. Non più vincoli a un bando annuale, ma a una progettualità di medio termine, più pensata e programmata, al fine anche di evitare le sovrapposizioni e i doppioni di proposte. La logica sarà quella cooperativa, non quella competitiva. Le azioni di welfare culturale avranno così il tempo necessario di maturare. Obiettivo di lungo termine del percorso è costruire una programmazione culturale unica e diffusa, che valorizzi le intelligenze collettive e qualifichi l’identità di Reggio come città culturale capace di una proposta innovativa, creativa, partecipata”.

Attraverso la manifestazione di interesse saranno selezionate una o più reti di soggetti del terzo settore a vocazione culturale, con esperienze pregresse di co-progettazione maturate all’interno di percorsi partecipati promossi dalla pubblica amministrazione. La rete o le reti progettuali candidate e ritenute idonee parteciperanno a due sessioni di co-progettazione insieme all’assessorato alla cultura e alle istituzioni culturali cittadine, nel corso delle quali verranno esplicitati gli obiettivi e le caratteristiche del progetto culturale da realizzare.

In particolare nelle due sessioni saranno condivisi gli obiettivi da conseguire con particolare riferimento alle esigenze del territorio, ai luoghi “culturabili” e alla loro distribuzione sul territorio comunale (sarà prioritario includere la città storica e il quartiere stazione), i risultati attesi e i relativi indicatori, le modalità di monitoraggio, valutazione e rendicontazione sociale, la definizione dei criteri per l’allargamento della rete progettuale.

La rete o le reti progettuali saranno poi invitate a presentare, in forma individuale o aggregata, un progetto culturale che abbia le caratteristiche emerse durante il percorso. Il progetto dovrà contenere un programma di attività artistiche, culturali e di spettacolo dal vivo da realizzare da giugno a dicembre di quest’anno; gli elementi e le caratteristiche di innovatività, sperimentalità e di integrazione con i diversi soggetti pubblici e privati coinvolti; le risorse messe a disposizione e la pianificazione economica per l’utilizzo delle risorse disponibili; le modalità gestionali e i ruoli dei partner della rete progettuale; le attività di monitoraggio, gli strumenti di valutazione, i risultati e gli impatti attesi e i relativi indicatori; la strategia di comunicazione prevista.

Saranno incoraggiate in particolare le alleanze di scopo con i soggetti titolari delle programmazioni estive cittadine – Restate, Estate popolare, Eventi in città storica e quartiere stazione – e con gli enti di terzo settore che gestiscono gli usi temporanei nei quartieri di Reggio – Villa Levi, Mauriziano, Parco del Legno, Parco del Gelso e Giardino di Gabrina – le case di quartiere, i centri sociali o altri luoghi aggregativi e gli spazi urbani rigenerati che abbiano o meno già attivi rapporti con enti del terzo settore a vocazione culturale.

A disposizione del progetto culturale esito della co-progettazione ci sarà un importo annuale di 100.000 euro a titolo di contributo, da validare ogni anno per l’intera durata del percorso triennale. Per favorire l’inclusività e le interconnessioni, il 15% del contributo annuale dovrà essere impiegato per finanziare le attività di altri soggetti esterni alla rete secondo modalità che saranno definite all’interno del tavolo di co-progettazione. Entro il 15 febbraio di ogni anno, la rete selezionata dovrà presentare una relazione sulle attività e sugli esiti degli obiettivi programmatici stabiliti nel bilancio sociale, che verrà allegato alla convenzione: in particolare dovrà dimostrare i risultati ottenuti, gli impatti conseguiti e la sostenibilità economica raggiunta dal progetto grazie al contributo comunale.

Possono presentare istanza di manifestazione di interesse gli enti del terzo settore (art. 4 del d.lgs. 117/2017 – Codice del Terzo settore) che svolgano esclusivamente o prevalentemente la loro attività in ambito culturale. La manifestazione di interesse dovrà essere presentata in forma aggregata (raggruppamento formale o informale, con individuazione di un capofila e indicazione degli altri partner) costituita da almeno tre soggetti. L’ente capofila dovrà attestare la partecipazione a un precedente percorso di co-progettazione; si occuperà del coordinamento e del monitoraggio delle attività e sarà il referente per l’amministrazione comunale. In caso di raggruppamento informale, al momento della presentazione dell’istanza dovrà essere allegata una dichiarazione di impegno a formalizzare la costituzione di un nuovo ente del terzo settore entro la fine del 2025.



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