Dopo due giornate di consultazioni al Quirinale, in cui ha incontrato le rappresentanze parlamentari di tutti i gruppi politici attualmente presenti alla Camera e al Senato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha annunciato la volontà di svolgere nuove consultazioni che inizieranno nella giornata di martedì 27 agosto “per trarre le conclusioni e assumere le decisioni necessarie” alla risoluzione della crisi di governo avviata dalla Lega di Salvini.
“La crisi va risolta all’insegna di decisioni chiare e in tempi brevi”, ha esordito Mattarella al termine del primo giro di consultazioni: “Lo richiede l‘esigenza di governo di un grande Paese come il nostro. Lo richiede il ruolo che l’Italia deve avere nell’importante momento di avvio della vita delle istituzioni dell’Unione Europea per il prossimo quinquennio. Lo richiedono le incertezze, politiche ed economiche, a livello internazionale”.
“Non è inutile ricordare che, a fronte di queste esigenze, sono possibili soltanto governi che ottengano la fiducia del Parlamento, in base a valutazioni e accordi politici dei gruppi parlamentari su un programma per governare il Paese”, ha sottolineato il capo dello Stato. In mancanza di queste condizioni, ha aggiunto, “la strada da percorrere è quella di nuove elezioni. Si tratta di una decisione da non assumere alla leggera, dopo poco più di un anno di vita della legislatura, mentre la Costituzione prevede che gli elettori vengano chiamati al voto per eleggere il Parlamento ogni cinque anni”.
Il ricorso agli elettori “è tuttavia necessario – ha spiegato Mattarella – qualora il Parlamento non sia in condizione di esprimere una maggioranza di governo”. Nel corso delle consultazioni appena concluse, ha confermato il presidente della Repubblica, “mi è stato comunicato da parte di alcuni partiti politici che sono state avviate iniziative per un’intesa, in Parlamento, per un nuovo governo; e mi è stata avanzata la richiesta di avere il tempo di sviluppare questo confronto. Anche da parte di altre forze politiche è stata espressa la possibilità di ulteriori verifiche”.
Le “iniziative tra partiti” di cui parla il presidente della Repubblica fanno riferimento alla trattativa aperta tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle per tentare di formare un nuovo governo alternativo alla maggioranza gialloverde M5S-Lega che ha governato il Paese negli ultimi 14 mesi.
Nella giornata di giovedì 22 agosto, infatti, l’assemblea dei gruppi parlamentari dei Cinque Stelle ha dato mandato per acclamazione al capo politico Luigi Di Maio e ai capigruppo di Camera e Senato Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva di incontrare la delegazione del Pd per effettuare una mediazione tra i cinque punti cardine indicati dalla direzione nazionale del Pd (appartenenza leale all’Unione europea, pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, sviluppo basto sulla sostenibilità ambientale, cambio nella gestione dei flussi migratori, svolta delle ricette economiche e sociale in chiave redistributiva) e i dieci impegni proposti dai pentastellati.
Una strada, quella della trattativa Pd-Cinque Stelle, non facile ma che appare al momento come l’unica possibile alternativa alle elezioni anticipate. “Dalle proposte e dai principi da noi illustrati al capo dello Stato e dalle parole e dai punti programmatici esposti da Di Maio, emerge un quadro su cui si può sicuramente iniziare a lavorare”, ha sottolineato il segretario dei democratici Nicola Zingaretti.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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