L’Università di Parma ha diffuso le linee guida anti-Covid per l’anno accademico 2022-2023, che prevedono lezioni in presenza con capienza massima delle aule (e dei laboratori) fino al 100% dei posti disponibili, senza prenotazione del posto.
Rimane tuttavia obbligatorio, almeno nella fase di avvio del primo semestre, l’uso di mascherine chirurgiche o “di comunità” (o FFP2 per i soggetti con fragilità e per chi è stato contatto stretto di una persona risultata positiva) all’interno delle aule e di tutti gli spazi didattici, comprese le sale studio e le biblioteche; l’obbligo non si applica invece ai docenti durante lo svolgimento delle lezioni in aula.
L’uso di mascherine è inoltre fortemente raccomandato (anche se non obbligatorio) all’interno di tutti gli altri spazi dell’ateneo. Tra le indicazioni figura anche la “necessaria apertura regolare delle finestre” per favorire l’aerazione naturale, richiesta a ogni cambio di insegnamento o comunque per 15 minuti ogni due ore di permanenza negli ambienti didattici.
L’università emiliana ha invitato a non presentarsi nelle sedi dell’ateneo in caso di positività accertata al virus Sars-CoV-2, in caso di febbre superiore a 37,5° C o in presenza di sintomi potenzialmente riconducili a Covid-19. Studenti e studentesse che dovessero manifestare sintomi influenzali durante la loro permanenza all’interno delle sedi dell’ateneo dovranno sospendere immediatamente le attività e richiedere – se necessaria – l’assistenza degli addetti al primo soccorso.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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