Cotabo caccia il taxista anti-furbetti

Roberto Mantovani

Il tassista Roberto Mantovani (conosciuto anche come Red Sox e autore di una meritoria campagna di trasparenza sul settore, a partire dalla pubblicazione degli incassi quotidiani e dalla sollecitazione dell’utilizzo dei pos) è stato esulso dalla coperativa dei taxi di Bologna, Cotabo. Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione di Cotabo a conclusione del  procedimento disciplinare avviato contro Mantovani, giudicando fondate tutte le accuse a suo carico. Già a dicembre, Mantovani aveva ricevuto una sospensione di sette giorni dal servizio di radiotaxi.  “A parere del Cda – si legge in una nota – il comportamento tenuto da Mantovani trascende i limiti riconosciuti per l’esercizio della libertà di espressione del pensiero, della quale il diritto di critica, anche aspra, rappresenta un’espressione, da sempre garantita all’interno di Cotabo, in quanto fondamento dell’essere cooperativa e del suo agire quotidiano”.

“Senza parole…”, ma solo per il momento il commento di Red Sox, che in passato aveva subito anche minacce e danneggiamenti al taxi.

“Solidarietà a Red Sox, il tassista che pubblicava ogni giorno i suoi reali guadagni e denunciava i colleghi no-pos, espulso dalla cooperativa bolognese Cotabo. Contro le lobby che proteggono i propri privilegi a discapito degli interessi dei cittadini serve più concorrenza” ha commentato Antonella Soldo, candidata alle elezioni europee nella lista Stati Uniti D’Europa.

Cotabo attiva procedura per arbitrato

Cotabo ha poi conferito mandato ai propri legali di attivare volontariamente la procedura di arbitrato in Camera di Commercio. “Una scelta – si spiega in una nota – che ha l’obiettivo di dare piena legittimità alla decisione presa dal Consiglio d’Amministrazione della cooperativa che, pur avendo garantito pienamente il diritto di difesa di Mantovani, ha ritenuto che l’attivazione di una procedura che porterà ad un giudizio di un ente terzo, rappresenti una forma di ulteriore garanzia per tutti gli interessati”.

Cotabo ribadisce infine “che la decisione dell’esclusione è stata presa solo dopo aver verificato l’esistenza di una profonda e insanabile contrarietà ai principi posti alla base dell’appartenenza alla cooperativa, dimostrata innanzitutto dall’intenzione di ottenere vantaggi personali a scapito degli interessi collettivi, anche con la diffusione di notizie in tutto o in parte non veritiere che coinvolgono in modo esplicito la cooperativa”.



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