Nel 2023 le costruzioni in Emilia-Romagna hanno registrato un aumento del 6% degli investimenti, la miglior performance tra le regioni italiani, riuscendo così a recuperare quasi del tutto il gap produttivo accumulato con la crisi economica iniziata nel 2008 che aveva portato il settore a perdere il 42%.
Ma, complici la fine della cessione del credito e dello sconto in fattura, nel 2024 si perde un calo del 7% nei livelli produttivi.
È quanto emerge dagli scenari del settore edilizio regionale, presentati a Bologna da Ance Emilia-Romagna.
Si chiude così un periodo di crescita iniziato a partire dal 2016, interrotto solo nel 2020 della pandemia, che ha avuto effetti anche sull’occupazione, aumentata nel solo 2023 del 4,6% in termini di ore lavorate e del 6,1% in termini di lavoratori iscritti. Ancora nel primo trimestre di quest’anno la crescita rispetto al primo trimestre del 2023 è stata dell’1,6% per le ore lavorate e del 4,3% per lavoratori iscritti.
Un grosso ruolo nella crescita di questi anni lo ha avuto il Superbonus, che dall’avvio della misura è valso 11,4 miliardi di investimenti per interventi su 44.400 edifici. Solo nei primi tre mesi del 2024 sono stati registrati 3.595 interventi per oltre 1,9 miliardi. Al 31 marzo, secondo i dati elaborati da Ance, gli edifici oggetto di lavori finalizzati al miglioramento della prestazione energetica sono stati il 7,6% del totale, contro una media italiana del 5,8%.
Non ci sono commenti
Partecipa anche tu