Semaforo verde dalla Regione Emilia-Romagna alla legge che, intervenendo sulle procedure urbanistiche e amministrative, punta a far decollare il bonus 110% nel nostro territorio: “Intanto diciamo a chiare lettere che parliamo di norme per dare nuova vita agli edifici esistenti, non a costruirne di nuovi. – spiega Andrea Costa, relatore di maggioranza – Abbiamo costruito un sistema favorevole, equo, e certo per agevolare i cittadini nell’uso del Superbonus, strumento di straordinaria rilevanza introdotto dal Governo e di cui auspichiamo l’estensione anche al 2023”.
Quali dovrebbero essere i benefici ambientali? “In Italia 31 milioni di abitazioni sono state costruite prima della prima legge sul risparmio energetico del 1976. In Emilia-Romagna c’è, insieme alla Sicilia, la più alta percentuale di edifici costruiti tra il 1946 e il 1970. Nella nostra regione, il settore del riscaldamento e raffreddamento costituisce il peso maggiore sui consumi energetici complessivi, e dentro questo dato il settore domestico pesa per il 40%, tanto per capirci il settore industriale pesa per il 38 e il terziario per il 19. Gli edifici non moderni contribuiscono al 36% delle emissioni di anidride carbonica europee e per il 70% delle emissioni di polveri sottili. Serve altro per dire quanto siano inquinanti?”
Cosa fa la nuova legge per agevolare l’accesso al Bonus? “Il progetto di legge si muove su 4 filoni generali: rivisitazione della definizione degli interventi sul patrimonio edilizio esistente (quali ad esempio manutenzione straordinaria, distanza tra edifici, demolizione-ricostruzione e requisiti igienico-sanitari); semplificazioni e accelerazioni del procedimento per il rilascio dei titoli abilitativi, attraverso: il ricorso sistematico alla conferenza dei servizi semplificata; l’applicazione dei meccanismi di attestazione dell’avvenuta formazione del silenzio assenso o della decorrenza dei termini perentori per i controlli comunali; revisione della disciplina della valutazione dello stato legittimo del patrimonio edilizio; l’arricchimento della strumentazione con la quale i Comuni possono dare attuazione alle previsioni dei nuovi Piani urbanistici generali (PUG)”.
Una legge che dovrebbe aiutare i bilanci delle famiglie. Perché? “In Italia nel 2017 c’erano oltre 2milioni di famiglie in povertà energetiche, cioè che non avevano sufficiente reddito per scaldare la propria abitazione e per acquistare servizi energetici essenziali. A cosa è dovuto questo fenomeno? Al rialzo dei prezzi che negli ultimi dieci anni ha portato le nostre famiglie a farsi carico di un aumento del 35% dei costi per l’elettricità e di un 23% per il gas. E poi ai maggiori consumi determinati dai cambiamenti climatici che generano mutamenti nelle abitudini di consumo. Avere case che consumano meno energia, che si scaldano consumando meno significa abbattere le bollette delle famiglie e quindi aggredire il fenomeno crescente della povertà energetica. Aggiungo che il 60% del risparmio complessivo degli italiani è investito nel patrimonio immobiliare: riqualificare quel patrimonio significa aumentarne il valore”.
Molti puntano sul Bonus 110 per il rilancio dell’economia. Varrebbe anche per il Pil regionale? “Assolutamente sì. Il settore edilizio rappresenta in Emilia-Romagna il 7,4% del Pil, in termini di occupazione il 15,9%, nel 2019 ha dato lavoro a 105mila persone. Come filiera è in grado di attivare l’80% dei settori economici e la ricchezza che si genera ricade sul territorio regionale in virtù del fatto che la stragrande maggioranza di imprese e fornitori ha sede qui”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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