Un corteo composto da una cinquantina di anarchici ha raggiunto il carcere minorile in via del Pratello di Bologna per protestare contro la detenzione in regime di 41 bis di Alfredo Cospito.
Gli anarchici bolognesi hanno prima organizzato un presidio davanti davanti alla sede del Dipartimento amministrazione penitenziaria in viale Vicini per poi spostarsi in via del Pratello e portare la loro solidarietà ai giovani detenuti.
Davanti all’istituto inoltre hanno ripetuto la ‘battitura’ di pentole e mestoli, una forma di protesta comune nelle carceri.
“Da una cella di 41 bis un anarchico fa tremare uno Stato, Alfredo Cospito, insieme ad altri 749 detenuti, è sepolto nelle segrete del regime di 41bis”, hanno spiegato i manifestanti in un volantino che hanno distribuito ai passanti. “Alfredo è il primo anarchico in 41 bis, e sappiamo che è li non per i reati a lui contestati, ma per la pericolosità delle sue idee e dei suoi legami con anarchiche e anarchici che continuano a lottare fuori dal carcere – hanno precisato – La lotta di Alfredo ha scatenato quindi, anche nei più ‘sinceri democratici’ una presa di coscienza di questa realtà, agitando gli animi di certi politici che hanno valutato che non fosse possibile che lo Stato passasse alla storia, nel 2023, come vendicatore”.
Tanti anche gli slogan scanditi lungo il percorso e gli striscioni che chiedono la liberazione di Cospito, condannano al ‘carcere duro’. Imbrattati anche i muri di via del Pratello con scritte che recitano “No 41 bis. Come l’Egitto l’Iran anche l’Italia tortura e condanna a morte”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!