Prorogare lo stato d’emergenza da Coronavirus, ma dare garanzie al Parlamento con alcuni “paletti”. La richiesta arriva da Pd e Iv, a proposito delle comunicazioni del premier Giuseppe Conte in Parlamento previste per oggi e domani (in Senato martedì 28 luglio alle ore 16.30 e mercoledì 29, alle 9.30, alla Camera). Non si attendono fibrillazioni dal voto in Aula: la linea della proroga al 31 ottobre della delibera di stato d’emergenza, che scade il 31 luglio, dovrebbe reggere. Senza, sarebbe difficile garantire continuità all’attività, ad esempio, del commissario Domenico Arcuri.
Ma l’opposizione preme per far cessare lo stato d’eccezionalità e Conte ha chiesto un supplemento di analisi,con un parere dell’Avvocatura dello Stato, in vista del passaggio parlamentare. Il premier, che garantisce di aver sempre agito in un perimetro pienamente costituzionale, dovrebbe sciogliere la riserva in un’informativa in Consiglio dei ministri, convocato alle 10.30, a poche ore dalle comunicazioni in Senato, previste alle 16. Nel governo c’è la convinzione chela proroga sia necessaria. Ma alla vigilia i Dem chiedono di accompagnare l’atto a un decreto che fissi il perimetro in cui si muoverà il governo. E Iv tiene aperta la discussione sui tempi: perché non fissare il termine a fine settembre, dopo l’apertura delle urne e il weekend elettorale?
Conte si prepara a una lunga “maratona”: una settimana cruciale nei rapporti con la maggioranza, per approdare a una navigazione agostana più tranquilla.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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