E’ morto la mattina di mercoledì 8 aprile Paolo Lanzi, avrebbe compiuto 78 anni il 16 di aprile. Persona molto nota in città, era stato, tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta, il segretario della Fiom Cgil di Reggio Remilia e capo della Federazione unitaria dei lavoratori metalmeccanici. Per 20 anni aveva militato nel Pci. Poi divenne dirigente della Lega delle cooperative, dove rimase sino alla pensione, e successivamente, in tempi più recenti, era entrato nel Cda della coop di costruzioni La Betulla.
Per il suo spirito, la sua istintiva simpatia, il sorriso furbo e per i suoi eclettici interessi, Paolo Lanzi era molto conosciuto e ben voluto. Amava scambiare battute con amici e conoscenti, si interessava di filosofia, di meditazione ed era un grande appassionato di ciclismo e di corsa a piedi, sport che ha praticato per anni e da sempre seguito con entusiasmo. Nel periodo del Giro d’Italia o di qualsiasi altra corsa non era difficile ricevere una sua telefonata: “Sono Paolo. Dai che vengo lì a vedere la tappa. Apri!”.
Fino a qualche tempo fa Paolo Lanzi lo si poteva incontrare tutti i giorni in centro storico a cavallo della sua bicicletta, scendeva dalla via Emilia San Pietro, la mattina presto, per sbrigare le sue faccende.
Nello scorso mese di gennaio era stato colpito da una emorragia celebrale e per questo ricoverato prima all’ospedale Santa Maria Nuova e poi a Villa Verde, dove 2 settimane fa è risultato positivo al Coronavirus. Paolo Lanzi lascia la moglie Luisa Ferrari, insegnante, ed ex assessore al Comune di Reggio Emilia.
In questo triste momento in cui non è possibile il commiato a chi viene a mancare, ci uniamo al cordoglio dei suoi cari e di chi lo ha conosciuto con un sentito e affettuoso saluto: ciao Paolo.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]