La Ferrari chiude per due settimane a partire da lunedì 16 marzo. Lo ha deciso il comitato esecutivo tra azienda e sindacato, da poco concluso. A partire da lunedì 16 marzo per gli stabilimenti Ferrari di Maranello e Modena si stabilisce che tutti i dipendenti (a eccezione di quelli impegnati in lavoro agile o smart working e, a rotazione, quelli impegnati nella salvaguardia degli impianti che, di fatto, garantiranno la continuità aziendale) osserveranno due settimane di astensione dal lavoro. «Il periodo sarà coperto da istituti contrattuali pagati interamente dall’azienda – spiega la Fim Cisl Emilia Centrale – In queste due settimane, in continuità con il massimo impegno sempre profuso da Ferrari, saranno apportate ulteriori modifiche agli impianti e uffici, per implementare le misure a tutela della prevenzione, igiene, salute e sicurezza dei lavoratori.
Per garantire quanto sopra, sarà anche compito sindacale continuare a svolgere un puntuale, preciso e costante monitoraggio. Durante il periodo di chiusura di due settimane, le parti continueranno a incontrarsi per verificare l’evolversi della situazione». «Questo provvedimento è un’ulteriore conferma del costante impegno negoziale e relazionale del sindacato, in particolare della Fim-Cisl, che è stata una volta ancora determinante – sottolinea Giorgio Uriti, segretario generale dei metalmeccanici Cisl modenesi e reggiani – Lo smart working, che riguarda circa l’80% degli impiegati, garantisce di fatto la continuità aziendale.
Nello stesso tempo la Ferrari, alla quale riconosciamo l’impegno che ha messo da subito nella piena applicazione dei decreti del Governo, prenderà ulteriori misure per la maggior tutela possibile dei suoi dipendenti. Saremo impegnati anche in queste due settimane per garantire ai lavoratori prevenzione, igiene, salute e sicurezza, vigilando sulla condizione lavorativa che – conclude Uriti – i dipendenti troveranno al rientro da questo periodo». Le organizzazioni sindacali hanno proposto di avviare una raccolta fondi, libera e volontaria, tra i lavoratori, per poter destinare una quota del proprio salario alla sanità pubblica dell’Emilia-Romagna; l’iniziativa intende sostenere in modo tangibile gli immensi sforzi che, con esemplare coraggio e abnegazione, il personale sanitario sta mettendo in campo in questa emergenza.
La Fiom – Cgil di Modena giudica in modo estremamente positivo l’accordo raggiunto con tutte le Rappresentanze Sindacali Aziendali per il fermo dell’attività produttiva degli stabilimenti Ferrari SpA dal 16 al 27 marzo 2020. L’accordo è stato sottoscritto unitariamente con tutte le Rappresentanze Sindacali Aziendali mettendo da parte le divisioni politiche che in questi ultimi dieci anni hanno caratterizzato il complesso mondo Fiat. In una situazione di emergenza sanitaria le Rappresentanze Sindacali Aziendali di Fim, Fiom e Uilm hanno messo da parte in pochi giorni anni di dissidi per tutelare la salute di tutti i lavoratori.
L’accordo consente a operai e impiegati, che in base agli ultimi provvedimenti governativi erano costretti a recarsi al lavoro, di poter stare a casa senza subire alcuna decurtazione retributiva e senza l’attivazione di nessun ammortizzatore sociale. Tutto il periodo sarà coperto economicamente da Ferrari SpA. Ferrari SpA in questi giorni caotici aveva già attivato tavoli periodici insieme a tutti i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza dando garanzie del rispetto dei Decreti emanati, attraverso azioni come il contenimento degli accessi alla mensa aziendale, l’attivazione dello smart-working, evitando la compresenza sulle linee produttive o fornendo dispositivi di protezione individuali richiesti dai recenti Decreti. Nonostante questo sforzo si è convenuto di dare ulteriori garanzie ai lavoratori che non possono lavorare da casa in modalità smart-working, dando loro la possibilità di non recarsi al lavoro per le prossime due settimane attraverso permessi retribuiti a carico di Ferrari SpA.
Un risultato importantissimo che dimostra come in questa situazione di emergenza si possa lavorare unitariamente per tutelare i diritti di tutti i lavoratori, sospendendo le attività produttive non essenziali.
La Uil. Nella giornata odierna il comitato esecutivo delle RSA Ferrari si è incontrato con la direzione aziendale per definire nel merito una chiusura delle attività non interessate allo Smart working. In seguito a questo incontro è stata presa la decisione di coprire il periodo dal 16 al 27 marzo con permessi retribuiti a carico azienda e quindi aggiuntivi ai normali permessi contrattuali. Lo stesso trattamento sarà dovuto anche a tutti i lavoratori somministrati e nessuno perderà retribuzione.
La delegazione sindacale ha posto in evidenza che pur vivendo in un contesto aziendale che si è sempre caratterizzato per l’attenzione alla salute e sicurezza e al rispetto delle normative il dramma del coronavirus ha prodotto un impatto molto rilevante sulla vita delle persone e delle famiglie dei lavoratori della Ferrari, tanto da generare una profonda preoccupazione per poter accudire i propri cari, ,assistere i bambini nei compiti e facendo per 3 settimane i salti mortali per conciliare vita e lavoro.
Apprezziamo il fatto che sin dall” inizio di questa epidemia si siano poste in essere azioni concrete del contenimento del rischio anche in concerto con gli RLS di stabilimento e altre potranno essere messe in campo per affrontare le fasi future. La FERRARI ha dato un bel segnale facendosi carico dei costi e i lavoratori sicuramente apprezzeranno lo sforzo pur sapendo che la battaglia sarà ancora lunga ma la affronteremo con grande senso di responsabilità.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]