A Reggio è nato il gruppo “Scuola Libertà e Costituzione”. Si tratta di un gruppo eterogeneo di lavoratori della scuola, circa 200, provenienti dalle scuole di ogni ordine e grado di tutta la provincia, vaccinati e non. Ci accomuna la convinzione che l’obbligo del Green Pass non sia la soluzione per contrastare la diffusione del Coronavirus, ma rappresenti invece solo una forma di discriminazione nei confronti di chi, per i più disparati motivi, ha scelto di non vaccinarsi. Le assemblee del gruppo sono iniziate quest’estate per aprire un confronto e decidere azioni comuni da mettere in campo per la tutela e il rispetto dei diritti fondamentali di tutti, per promuovere un dialogo aperto e soprattutto un’idea di scuola che non discrimini ma sia invece davvero inclusiva, uno spazio di confronto che educhi al rispetto degli altri e alla pluralità di idee e scelte individuali.
Molti di noi hanno anche preso parte alle manifestazioni del sabato in piazza a Reggio, dove il gruppo ha iniziato a formarsi, per esprimere il loro dissenso verso le scelte politiche del Governo relative alla certificazione verde. Ci teniamo a sottolineare che non ci riconosciamo negli episodi di violenza raccontati dai media nei giorni scorsi, il nostro intento è quello di manifestare pacificamente, e in modo non violento, le nostre ragioni. Nel nostro gruppo, a prescindere dalla scelta fatta sul vaccino, pensiamo comunque che il Green Pass, così come è stato introdotto dal Decreto Legge 111, sia un’azione illegale e dunque illeggitima, che va contro la nostra Costituzione, contro i regolamenti e le leggi dell’Unione Europea (Regolamento 953 del Parlamento Europeo), e che lede profondamente i diritti del cittadino e del lavoratore, creando discriminazione.
Il Green Pass non ci sembra una scelta medica, ma una scelta politica, che non ha nulla a che vedere con la salute pubblica. Crediamo che debba essere garantita la libertà di ognuno di svolgere il proprio lavoro e di non sottostare a questo ricatto, l’obbligo del Green Pass. Non ci sentiamo di entrare all’interno di questa logica di controllo, globale e pervasivo. Siamo contro al Green Pass e a favore della libertà di scelta.
Senza entrare nella discussione sul vaccino, che non ci compete, riteniamo che il Green Pass, così come è concepito, risulti inutile, anzi, dannoso ai fini della sicurezza. Infatti, pur essendo noto ormai a tutti che anche i vaccinati possono contagiare, il possesso del Green Pass, conseguito in seguito alla vaccinazione, può generare un senso di falsa sicurezza, spingendo chi ha il lasciapassare ad abbandonare quelle norme di prudenza che tutti dovremmo invece continuare a seguire scrupolosamente.
Per il personale scolastico, a differenza dei sanitari, non c’è ancora l’obbligo vaccinale, ma quello del Green Pass: dal primo settembre per tutto il personale della scuola è possibile accedere alle strutture scolastiche solo dopo aver mostrato la certificazione verde anti Covid-19, pena la sospensione dal lavoro, senza stipendio e con una multa salata (dai 400 ai 1000 euro). E’ una politica che porta ad un obbligo de facto, ma non de iure, visto che l’opzione tampone naso-faringeo ogni 48 ore, che al momento è oltretutto a carico del lavoratore, non è affatto ‘una possibilità di ‘scelta’. Costringere alla scelta tra vaccino o tampone naso-faringeo ogni 48 ore si configura di fatto come un ricatto. Il tampone è invasivo e costoso. Inoltre anche i vaccinati possono infettarsi ed essere contagiosi. I tamponi, per essere efficaci, dovrebbero essere estesi a tutti, vaccinati e non, cosa che evidenzia ancora una volta la natura politica e non sanitaria della scelta, una scelta che vuole creare divisioni e cacce alle streghe, facendo di chi ha scelto di non vaccinarsi il capro espiatorio di una politica che non è stata capace di gestire la pandemia.
Anche davanti al possibile via libera ai tamponi salivari – che comunque dovrebbero essere gratuiti e per tutti, in quanto dispositivo a tutela della salute collettiva -, si sottolinea come la lotta non riguardi la metodologia dei tamponi quanto la logica del Green Pass, la divisione della società in cittadini di serie A e di serie B, la lettura del vaccino come unica soluzione possibile.
Condanniamo fermamente il clima di discriminazione, contrapposizione, e persino odio, che qualcuno cerca di alimentare tra le parti in causa, minando le basi stesse della convivenza civile e del confronto democratico. Non ci riconosciamo in nessuna violenza o intemperanza, neppure verbale, da qualunque parte essa provenga, pur garantendo al nostro interno a ognuno la libertà di esprimere dubbi, domande, anche pensieri divergenti dal mainstream. Da qui il nome del gruppo, “Scuola Libertà e Costituzione”, che richiama i valori che dovrebbero continuare ad essere i pilastri della scuola pubblica e che più ci rappresentano: libertà di discutere ed esprimere ogni pensiero sempre nel rispetto reciproco, così magnificamente espresso e garantito dalla nostra Costituzione.
Intanto ci prepariamo a prendere parte allo sciopero del mondo della scuola contro il Green Pass indetto dai sindacati per lunedì 13 settembre, anche con iniziative sul territorio cittadino, invitando colleghi e famiglie a partecipare per rivendicare una comunità che investa sui servizi, sulle cure, sulla scuola come bene comune di tutte e di tutti.
È possibile contattare il gruppo scrivendo a: scuolalibertaecostituzione@gmail.com.
Gruppo “Scuola Libertà e costituzione”
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]