Alla Omso spa di Pieve (Reggio Emilia) la Fiom-Cgil reggiana ha firmato un accordo che si applicherà anche ai lavoratori dell’appalto, che entro il 2021 raggiungeranno la parità di retribuzione e di diritti con i lavoratori impiegati direttamente in azienda.
La storica azienda reggiana che produce macchine automatiche per la stampa di oggetti conta oggi circa 90 dipendenti. Negli ultimi due anni l’azienda sta vivendo una nuova fase di crescita grazie a un mercato in espansione e al continuo investimento nello sviluppo di nuovi prodotti all’avanguardia.
La Omso da anni ha appaltato una parte delle attività di produzione software e di cablaggio a una piccola ditta del gruppo, la Fontani & Lasagni (che conta 17 dipendenti), che storicamente non aveva alcuna contrattazione aziendale. La Fiom-Cgil e le Rsu hanno firmato un testo che prevede, per questi 17 lavoratori, l’applicazione delle stesse condizioni dei colleghi dell’azienda madre: un premio produzione mensile di 650 euro, due erogazioni aggiuntive prima delle ferie estive (per un totale di 780 euro annui) e un premio di risultato che nel 2021 potrà arrivare a un massimo di 2.600 euro lordi annuali.
L’accordo prevede, sia per i lavoratori della Omso che per quelli della Fontani & Lasagni, un ulteriore aumento a regime di circa 900 euro su base annuale attraverso un’indennità di tipo orario, e un premio di risultato che nei quattro anni potrà arrivare a un massimo di 10.400 euro per ciascun addetto.
È stato confermato, inoltre, l’impegno da parte dell’azienda a stabilizzare tutti i lavoratori precari che abbiano maturato almeno 18 mesi di anzianità (migliorando quindi quanto previsto dalla nuova normativa) e ad aumentare le indennità di trasferta, che arriveranno a 70 euro giornaliere per le trasferte extra-europee.
In entrambe le aziende, infine, con l’accordo è stata migliorata la conciliazione tra tempi di lavoro e vita extra-lavorativa garantendo una flessibilità in ingresso e uscita di mezzora al giorno, sia per gli impiegati che per gli operai.
“Per la prima volta nel nostro territorio – ha spiegato la Fiom-Cgil reggiana – viene firmato un accordo in un’azienda di macchine automatiche che garantisce ai lavoratori dell’appalto interno parità di trattamento, stessi diritti e stessa retribuzione dell’azienda committente. Auspichiamo che questo tipo di accordi si possa estendere anche in altre aziende per fare in modo che i lavoratori degli appalti non siano più considerati di serie B. I lavoratori hanno votato quasi all’unanimità l’accordo, soddisfatti soprattutto della parte economica”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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