Conte scarica Siri: si dimetta. Salvini: spieghi

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E’ avviata verso il capolinea l’esperienza di governo di Armando Siri, sottosegretario leghista ai Trasporti indagato per corruzione. “Porterò al prossimo Consiglio dei ministri, assumendone tutta la responsabilità politica, la revoca delle deleghe da sottosegretario di Siri”, dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi, pochi minuti dopo la nota con cui l’interessato si diceva pronto a dimettersi in 15 giorni se, dopo averlo ascoltato, i pm non avessero archiviato la sua posizione.

Nella decisione di proporre al Consiglio dei Ministri le dimissioni del sottosegretario alle infrastrutture, Armando Siri “non faccio il giudice del caso, ma una valutazione politica”, sottolinea Conte. ”Ho incontrato il sottosegretario Siri nella tarda serata di lunedì. Ho avuto con lui un lungo colloquio, di un paio d’ore. Questo incontro l’ho ritenuto necessario anche al fine di prendere una decisione ponderata. E mi è sembrato doveroso ascoltare le sue ragioni per un confronto con il diretto interessato”.

Salvini: ora Conte lo spieghi agli italiani. “Qualunque decisione mi va bene se me la spiega e la spiega agli italiani. Se chiedessero a voi di dimettervi perché due tizi all’autogrill parlano di voi, giustamente direste ‘no fatemi spiegare a un giudice e poi ne riparliamo’”. Così Matteo Salvini, parlando ai cronisti in Ungheria del caso di Armando Siri. “In democrazia funziona così di solito. In un Paese di diritto si è innocenti fino a prova contraria. In Lega abbiamo dimostrato negli anni passati che abbiamo fatto bene in fretta e presto senza aspettare nessuno. Almeno lo si lasci parlare coi magistrati”, ha aggiunto il ministro dell’Interno. “Ho sentito Siri e mi ha detto che è assolutamente tranquillo, pronto a dimostrare in qualunque sede la sua estraneità totale”, dice.
“E’ una vicenda locale che non ferma il governo”, assicura Matteo Salvini, parlando del caso Siri all’ambasciata italiana di Budapest. “Sono impegnato in altro, non ho sentito Conte. Oggi ho incontrato un presidente del Consiglio di un grande Paese europeo per parlare di aziende italiane. Oggi la Camera ha approvato l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole; io mi occupo di cose vere, lascio a Conte e Siri il resto”, ha spiegato Salvini.