Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, all’indomani dell’annuncio di nuove e più restrittive misure per diverse provincie del territorio regionale, ha difeso la scelta spiegando che “il contagio è ripartito molto più veloce di prima a causa delle varianti: se questa crescita, avvenuta in 10-15 giorni, non trova un’accelerazione nella risposta rischiamo di essere travolti, noi come altre parti d’Italia”. Preoccupa in particolare la cosiddetta variante inglese: “Sembra quasi essere un nuovo virus, per diffusione e categorie d’età”.
“Dobbiamo contrastare e circoscrivere il contagio con misure più restrittive sulla base delle indicazioni che la sanità regionale ci dà”, ha aggiunto Bonaccini. Per questo da giovedì 4 marzo tutti i comuni della città metropolitana di Bologna e quelli della provincia di Modena passeranno in zona rossa, mentre quelli della provincia di Reggio saranno sottoposti a un regime di “zona arancione scuro”. I nuovi provvedimenti resteranno in vigore almeno fino a domenica 21 marzo.
Senza misure, ha sottolineato il presidente della Regione, “la curva continuerebbe a crescere. Rispetto alle precedetti volte le limitazioni della zona arancione classica non bastano più, per come il virus corre rapidamente. Dobbiamo stringere oggi e farlo subito per augurarci di non farlo più dopo. Sono decisioni difficili, me ne prendo tutta la responsabilità. Occorre agire adesso per un pericolo che ha rialzato la testa con le varianti”.
Ultimi commenti
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]