Come era prevedibile, la candidatura alla segreteria del Partito Democratico del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha aperto la strada, tra le altre cose, anche a ragionamenti sul medio-lungo periodo legati all’eventuale doppio ruolo da ricoprire: Bonaccini, infatti, non ha intenzione di lasciare la guida della giunta regionale qualora dovesse vincere (come sembrano indicare i sondaggi) le primarie del Pd in programma il prossimo 26 febbraio.
Un tema sul quale si sono avventate le opposizioni emiliano-romagnole, e in particolare la Lega: “La corsa di Bonaccini non può essere d’intralcio all’attività legislativa regionale”, ha detto il capogruppo leghista in assemblea legislativa Matteo Rancan, esprimendo tutto il proprio dissenso rispetto al rinvio (inizialmente condiviso in sede di capigruppo) di una seduta d’aula del parlamentino dell’Emilia-Romagna.
“L’assemblea è un organo indipendente rispetto alla giunta, pertanto stigmatizziamo il rinvio per “mancanza di atti prodotti dalla giunta”: se questa non ottempera, non produce atti amministrativi, in quanto ingessata dalla perdurante assenza del suo presidente Bonaccini, impegnato in campagna elettorale per la segreteria del Pd, questo non può ricadere sui lavori dell’aula”.
L’assemblea, ha concluso Rancan, “non è un’istituzione asservita alla giunta, pertanto il rinvio di una seduta d’assise per mancanza di atti da parte della giunta comporta un’ingiustificata diminuzione della facoltà di lavorare dei consiglieri”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]