Capeggiati dal reggiano e già parlamentare Pierluigi Castagnetti, gli ex popolari minacciano di uscire dal Partito democratico. Lo farebbero, come riporta Repubblica, perché “se cambia la carta dei valori, allora il rischio è che cambi natura il partito stesso”.
Pierluigi Castagnetti spiega come il momento sia tormentato: “Non ci siamo mai riuniti alla vigilia di un congresso del Pd, perché il nucleo di rappresentanti dell’ultimo congresso del Ppi non ha avuto una responsabilità diretta nella costituzione del Pd, visto che la ebbe la Margherita. Lo facciamo questa volta, perché avvertiamo che questo congresso può assumere decisioni che ne cambiano la natura e possono determinare un oggettivo tradimento di quell’originaria intenzione/intuizione che generò quella che nel 2007 venne percepita dal contesto politico nazionale ed europeo come la novità più significativa dal dopoguerra. Una novità che indusse il cambiamento del nome dello stesso gruppo parlamentare europeo, che da allora si chiama “Socialisti e Democratici”, e in quel “Democratici” si riconosceva non una parte ma tutto il Pd”.
Partecipano al dibattito dirigenti, ex parlamentari di matrice popolare, da Graziano Delrio a Bruno Tabacci, Beppe Fioroni, Flavia Piccoli Nardelli, Francesco Saverio Garofani, Ceccanti, Antonello Soro, Gianclaudio Bressa, Luigi Meduri, Nico Oliverio, Roberto Di Giovanpaolo, Antonello Soro.
Ed è lo stesso ex ministro Delrio a dire: “Noi abbiamo il compito di non demordere, di procedere con decisione, con sapienza, perché il Pd non si perda. Perché se il Pd si perde avremo molti problemi nel Paese. La presenza di persone formate alla scuola del cattolicesimo democratico, ha permesso al Paese di non naufragare”.
A Costaferrata si sono riuniti i ” Compagni che sbagliano ” che continuano a sbagliare.
Al Centro Sturzo si sono riuniti i Pipini che sbagliano, speriamo non continuino a sbagliare.
i commenti ci sono ma non sono pubblicati
DA “TEMPI” Mensile e quotidiano online di cronaca, giudizio, libera circolazione di idee
Due contributi su fede e politica basati su appunti da un dialogo di monsignor Massimo Camisasca, all’epoca vescovo di Reggio Emilia, con amici interessati a questo tema
Fede e politica / 1. La carica rivoluzionaria della venuta di Cristo
MASSIMO CAMISASCA 27 NOVEMBRE 2022
Inserendosi nella storia con l’Incarnazione, il cristianesimo riconosce e si intreccia con le autorità “legali” senza mai coincidervi. Anzi ponendo un autentico argine alla hybris del potere
Fede e politica / 2. Il diritto (e dovere) della Chiesa alla presenza pubblica
MASSIMO CAMISASCA 11 DICEMBRE 2022
Così per i cristiani le finalità ecclesiali (annunciare il Regno di Dio a tutti gli uomini) si intrecciano con quelle politiche (promuovere il bene comune)