Sono state 135, nel 2021, le persone con disabilità assunte da 10 coop sociali reggiane grazie all’art. 22 della legge regionale 17/2005, che consente alle aziende di coprire fino al 30% della quota di assunzioni di persone con disabilità e svantaggi certificati esternalizzando servizi a una cooperativa sociale.
Il bilancio – presentato a Bologna in un convegno delle centrali cooperative – vede la nostra provincia al secondo posto per numero di assunzioni e per valore delle convenzioni (3,36 milioni di euro) stipulate con 79 imprese operanti in diversi settori.
Molto ampio anche il campo delle attività realizzate dalle cooperative reggiane nelle quali sono state inserite le persone disabili grazie alla legge regionale: dalle pulizie e sanificazioni all’assemblaggio, passando per la manutenzione del verde e i servizi ambientali, fino alla progettazione di siti internet, servizi di comunicazione e attività agricole.
“I soci-lavoratori e i dipendenti con disabilità presenti nelle cooperative sociali reggiane di tipo B – sottolineano Roberto Magnani e Loretta Losi, responsabili del settore sociale di Confcooperative Reggio Emilia e Legacoop Emilia Ovest – sono complessivamente poco meno di 500; un numero particolarmente rilevante che nasce proprio dalla vocazione e dall’impegno all’inclusione lavorativa di queste realtà, che con l’articolo 22 della legge regionale del 2005 sono divenute punto di riferimento per tante imprese chiamate all’assolvimento dell’obbligo di assunzione di disabili”.
“Un obbligo – puntualizzano Magnani e Losi – che viene assolto virtuosamente affidando commesse di lavoro
alle cooperative sociali che, a loro volta, procedono alle assunzioni dei lavoratori svantaggiati, assicurando tutti quei percorsi di sostegno e accompagnamento che difficilmente potrebbero essere sviluppati in altre aziende”.
“In questo modo – osservano gli esponenti delle due centrali cooperative – si realizza un’inclusione che non solo rispetta, ma potenzia le diverse abilità delle persone assunte e si fa carico di bisogni che, in altri contesti, potrebbero invece portare ad una marginalizzazione delle persone”.
Su questa linea anche l’intervento dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Lavoro e Formazione della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla. “La cooperativa sociale, con i suoi valori forti – ha detto Colla nell’ambito della presentazione dei risultati prodotti dall’articolo 22 della legge regionale 17/2005 – gioca un ruolo determinante nell’inserimento lavorativo dei disabili e rappresenta un grande patrimonio di questo territorio”. “La cooperazione – ha aggiunto l’assessore – sta svolgendo un lavoro enorme e i risultati stanno arrivando anche grazie alla grande disponibilità dal sistema delle imprese. La titubanza iniziale è comprensibile, ma va superata perché quando entrano in un luogo di lavoro queste persone hanno la capacità non solo di dare una risposta produttiva adeguata ma anche di fare gruppo con gli altri lavoratori, creando un ambiente più sereno, accogliente e di valori”.
Dieci, come si è detto, le cooperative sociali reggiane aderenti a Confcooperative Reggio Emilia e Legacoop Emilia Ovest che nel 2021 hanno ricevuto commesse da altre imprese reggiane per l’assunzione di 135 disabili.
Sono L’Ovile (76), Camelot (27), Studio Il Granello e Atelier dell’Errore Big (entrambe 9), l’Elfo, (5), lo Stradello (4), Nuovo Raccolto (2) e (ciascuna con un dipendente disabile in più) Bottega del Lavoro, Olmo e Rigenera.
Ultimi commenti
buffon sei il numero uno del pianeta terra
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!