E’ uscito nei negozi di dischi, sulle piattaforme streaming e in digital download, “Condivivere” (Dischi dei Sognatori), il secondo e nuovo album di Matteo Faustini.
15 tracce intervallate da 6 interludi che l’artista ha concepito come sedute dallo psicanalista e in cui si apre totalmente all’ascoltatore.
Il racconto di un lungo percorso interiore, durato due anni e mezzo; un viaggio introspettivo che analizza vari aspetti della società moderna e affronta tematiche attuali, con originalità e autenticità.
Un’onda d’urto emotiva di cui <<vi chiedo per favore di ascoltare attentamente tutte le parole, perché io amo l’anima>>, tanto per citare una frase de “Il girasole innamorato della luna”, uscito da una settimana come anticipazione del progetto, insieme al videoclip – ideato dallo stesso cantautore insieme ad Alessandro Garzaniti – e che gode del patrocinio di Gayhelpline.it (numero verde 800.713.713) il contact center antiomofobia e antitransfobia che si batte contro gli attacchi motivati da odio per orientamento sessuale e identità di genere e che chiunque più chiamare per un supporto, perché <<l’amore è dentro il contenuto è lì che fa rumore, l’attenzione invece è sempre sul contenitore; se sarò genitore insegnerò cos’è l’amore con questa canzone>>.
Oltre a “Il girasole innamorato della luna”, l’album include altri singoli già pubblicati: “1+1” che ha debuttato nella top 10 della classifica Earone Airplay Radio Indipendenti e nella top 100 nella classifica generale; “Stanco di piangere”; “Per donare”, vincitore del premio “Miglior Testo” al Christmas Contest e presentato durante l’edizione 2021 del Concerto di Natale in Vaticano, andato in onda su Canale 5); “L’ultima parola”, in gara al contest internazionale per la selezione del rappresentante sammarinese all’Eurovision Song Contest 2022 “Una Voce Per San Marino” e “3 livelli”.
Tolti gli interludi – interessanti come concetto ma naturalmente transitori, da consumare ‘one shot’ – gli inediti sono dieci e si amalgamano ai pezzi già usciti in una tracklist ricchissima, pensata, misurata, curata fino allo sfinimento, con quell’attenzione smisurata al dettaglio; scritto, grafico, video.
<<Siamo tutti collegati>>, recita l’interno del digipack, <<Dedicato al doppio della mia metà. Dedicato a Laura. Dedicato al mio psicologo>>: sua madre, il vero amore della sua vita e più in generale una voce che rappresenta il nostro essere umano preferito; sua sorella e tutte le “Laura” che si affliggono per aver sbagliato e a cui lui vuol ricordare che nella vita ci dev’essere sempre lo spazio per sbagliare; e suo papà, inconsapevole autore di alcune delle sedute di psicanalisi – <<perché se dico quel che dico è per merito suo>> – e che non dimentica di salutare con le ultime due parole del suo album.
Le sedute sono divise in sessioni da tre brani, ma sul finale mano a mano si diradano, quasi ad indicare un miglioramento, una guarigione lenta ma consapevole; probabilmente risolutiva.
Del resto, come ci racconta lo stesso Matteo durante la presentazione del suo lavoro: <<chi è debole dimentica, chi è forte accetta e chi ha imparato perdona>>. Una sintesi efficace di “Per Donare”, penultima traccia dell’album, che intervallata da una seduta va poi a chiudere con “Solo un po’ di aria”, un lungo respiro, che mette pace e chiude un ciclo. Un continuum di giochi di parole e fili che si intrecciano, tra anima e cuore, tra cerotti e sorrisi.
Matteo è autentico, è quello che ti scrive nel booklet – <<Ti voglio bene. A te che stai leggendo, io ti voglio bene>> – è esemplificativo: <<Condivivere è molto più di un disco – continua Faustini – è fare la pace con me stesso. E’ il mio secondo bimbo, qualcosa che sopravviverà oltre a me. Due anni e mezzo in cui sono cresciuto, cambiato. E’ come se fossi stato veramente in psicoanalisi, come se avessi usato la musica in modo catartico, per migliorarmi. C’è chi cucina, chi balla, chi si allena, metre io scrivo canzoni e il cantarle, poi, va a completare l’opera di riappacificazione con me stesso. Ho affrontato così il mio passato. In questo nuovo disco c’è più cuore, più logica, più responsabilità nei confronti delle anime che ho incontrato che mi hanno insegnato l’amore, l’importanza dell’esserci, dei gesti sopra le parole>>.
Tante le tematiche affrontate e gli interrogativi e una serie di visual che accompagnano le tracce inedite, da divorare quanto i testi: buttate un occhio a “Medioego” che s’interroga su dove sia Dio in questo mondo.
Il nostro voto, 8 e ½ perché è un numero pieno di sorprese (e quasi sempre belle).
Ah, un ultima questione, Sanremo: cosa ti ha lasciato?
<<Il terrore che abbraccia la gioia – risponde toccato – parlo sempre e volentieri per metafore e rispetto a Sanremo è come se io fossi allora un contenitore da 100 ml e improvvisamente arrivasse un litro d’acqua a volermi riempire. In quel momento ricevi tanto di quell’amore che pensi di non meritarlo e per quanto uno possa rimanere male del risultato finale, è sempre un sogno che si avvera e che nessuno ti toglierà più. Grazie. Per l’ennesima volta>>.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]