La storica Libreria del Teatro di via Crispi dal 26 aprile al 4 giugno ospita – nell’ambito del circuito off di Fotografia Europea 2024 – i suggestivi scatti di Stefano Sturloni. “Pagine di arcana natura” il titolo della mostra.
“La superficie delle cose è inesauribile”, afferma Palomar, un celebre personaggio di Italo Calvino. Non occorrono castigati esercizi per averne dimostrazione, basta darsi il tempo di sostare sulla pelle della materia, possibilmente dimenticandone le coordinate, lasciandosene assorbire. Ci si accorgerà che anche una modesta estensione, se sottratta ai margini che ne conchiudono l’identità, potrà rivelarsi sorgente di smarrimento, e condurci ovunque, immaginativamente, oltre il finito, come in quel dolce naufragare di leopardiana poetica.
Stefano Sturloni coltiva da sempre una grande passione per la Natura, dedicandosi in particolare alla flora spontanea e alle sue relazioni con il resto del vivente. Membro della Società Botanica Italiana, è stato anche speleologo e si è dedicato a discipline come la paleontologia, la geologia e l’erpetologia. Da oltre quarant’anni è atelierista nelle scuole comunali dell’infanzia di Reggio Emilia e, in collaborazione con Reggio Children, si è occupato della formazione di educatori e insegnanti di scuole di ogni ordine e grado, in Italia e all’estero. Ha scritto numerosi articoli a tema educativo e naturalistico e ha partecipato a varie collettanee editoriali. Da due anni tiene una rubrica sulla rivista Bambini intitolata “Incontri con il vivente”. Inoltre, come fotografo ha realizzato una trentina di mostre personali e collettive.
Le foto di Sturloni potranno essere viste anche domani, domenica 28, dalle 10 alle 19.30. Fino al 4 giugno dal lunedì al venerdì 10-13.30, il sabato anche dalle 15.30 alle 19.30.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]