Cinema, quasi 600mila euro alle imprese regionali per 15 nuove opere

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Quindici nuove opere audiovisive realizzate da imprese regionali, suddivise tra nove documentari, cinque cortometraggi e un’opera cinematografica. La Giunta regionale ha approvato la graduatoria della seconda sessione del bando per il sostegno alla produzione di opere cinematografiche e audiovisive destinato a imprese con sede in Emilia-Romagna, finanziando 7 progetti. E grazie a una disponibilità finanziaria aggiuntiva, ha potuto procedere allo scorrimento delle graduatorie della prima e seconda sessione e sostenere ulteriori 8 progetti, risultati ammissibili ma che non era stato possibile ancora finanziare, con ulteriori 235 mila euro, per un totale di 586 mila euro di contributi.

Quindi, le risorse assegnate nel 2023 col bando a sostegno della produzione per le imprese regionali del cinema e dell’audiovisivo, ammontano a 897 mila euro per un totale di 24 progetti.

“In questa seconda sessione sono state 27 le candidature di progetti e il lavoro istruttorio del nucleo di valutazione ne ha definiti ammissibili al finanziamento 15- spiega l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori-. Vista l’ampia e qualificata partecipazione, in particolare sul Bando per il sostegno alla produzione destinato a imprese con sede in Emilia-Romagna, abbiamo deciso un successivo stanziamento di fondi, assegnando in questa seconda call il sostegno a più progetti ammissibili”.

I 15 progetti
Ampio e variegato lo spettro delle opere selezionate in questa sessione, dal racconto ambientato in un paesino sperduto dove da anni non nascono più bambini de L’uovo di Valerio Lucantonio, a Dance to the end of Love che segna il ritorno di Roberta Torre in Emilia-Romagna con un racconto-diario della gioventù trans tra anni Settanta e Novanta.
Si passa poi al documentario prodotto da Sonne Film sui Gaznevada con Going underground, fino all’avventuroso viaggio di Giorgio Lolli, considerato il padre della radio privata africana, con Monsieur Lolli di Federico Bacci.
Il documentario di Carmen Silva, La maleta de Francisca ripercorre il Cile di ieri e oggi e il suo mondo idealmente senza confini, attraverso la storia di Francisca e del suo esilio.
Poi il racconto di una figura importante nel mondo della scenografia cinematografica hollywoodiana, con L’uomo che visse due volte. Storia dello scenografo Gino Pellegrini, dalla Via Emilia a Hollywood di Fabio Donatini.
Un altro cortometraggio, Non qui, non ora, non io di Lillo Venezia racconta la storia di Giorgio, affetto da disturbo ossessivo-compulsivo, e della sua sorellastra Letizia, cui è affidato.
Quindi il racconto degli hikikomori con Vosot. A voice of Hikikomori di Martina De Polo, opera che è stata sviluppata grazie al Fondo sviluppo regionale.
Adriano Sforzi porta lo spettatore all’interno di una famiglia di circensi con Chapiteau – Una famiglia da circo.
Pupi Avati e Riccardo Marchesini insieme per raccontare con Le stanze di Verdi i luoghi cari al compositore parmense. Mentre Sofia e Michele, fratelli adolescenti, si ritrovano dopo anni di rapporti ambigui osservati sempre da Mayu, il cane del nonno in Dove finisce la nostra storia di Cesare Barbieri.

Nel cortometraggio Sommersi Gian Marco Pezzoli racconta l’estate folle di due quattordicenni che lanciano un sasso da un cavalcavia, provocando un gravissimo incidente.

Enrico Masi con I 45 Giorni della Repubblica di Montefiorino narra la storia di tre sorelle orfane durante il secondo conflitto mondiale nelle zone dell’Appennino settentrionale, occupato dai tedeschi.

In Dear Audience, Enrico Baraldi propone la vicenda di due attrici, Yulia e Natalia, scappate dalla guerra in Ucraina, che a Bologna sono impegnate nel difficile tentativo di ricostruire una nuova vita come artiste.
Infine, Enza Negroni porta dentro il mondo di un importante fotografo modenese con Franco Fontana. Master of color.

Il Nucleo di valutazione è composto da Fabio Abagnato (responsabile Emilia-Romagna Film Commission), Silvia Sandrone (esperto dell’Istituto Luce Cinecittà, responsabile ufficio Media e del desk Europa Creativa Italia) e Luca Barra (esperto indicato dal Dipartimento delle Arti dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna – Professore associato in Televisione e media digitali Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Informazione, culture e organizzazione dei media).