Si è concluso con una conciliazione tra le parti e una transazione il conflitto tra l’Ordine dei medici di Bologna e l’ex assessore alla salute della Regione Emilia-Romagna Sergio Venturi, medico gastroenterologo che fu radiato dall’albo il 30 novembre del 2018 dopo aver firmato una delibera regionale che consentiva la presenza a bordo delle ambulanze dei soli infermieri specializzati.
La vicenda ha portato al rinvio a giudizio per abuso d’ufficio dei nove commissari che decisero di comminare la sanzione e a una pronuncia – dopo il ricorso della stessa Regione – della Consulta, secondo la quale l’Ordine dei medici non aveva il potere di radiare l’assessore. Ora la difesa di Venturi e della Regione, rappresentata dal professor Vittorio Manes, provvederà a revocare la costituzione di parte civile.
Soddisfatto il diretto interessato, secondo il quale “ha prevalso la ragionevolezza, ed è merito di tutti quelli che hanno avuto questa volontà, a cominciare dal neo-presidente dell’Ordine dei medici di Bologna Luigi Bagnoli, eletto da pochissimo. Con lui ci siamo sentiti, e si possono avere idee differenti ma senza per questo arrivare a soluzioni difficili”, ha commentato Venturi. “È una nuova pagina per me e anche nei rapporti tra Ordine dei medici e istituzioni. Ringrazio il mio avvocato, il professor Vittorio Manes, e i suoi collaboratori che mi hanno assistito”.
In una nota all’agenzia di stampa Ansa firmata, il nuovo presidente dell’Ordine dei medici Luigi Bagnoli ha espresso “viva soddisfazione nell’apprendere che tra i componenti della pregressa commissione medica, coinvolti in un procedimento penale in corso, il dottor Venturi e la Regione Emilia-Romagna si è potuto giungere a un chiarimento e a un consequenziale componimento della situazione ingeneratasi, vissuta comunque come incresciosa da tutte le parti direttamente o indirettamente coinvolte a diverso titolo nella vicenda”.
La soluzione conciliativa, ha aggiunto Bagnoli, “appare ancor più significativa in riferimento e in costanza dell’attuale contingenza, rappresentata da un periodo così difficile per tutta la comunità e per gli esercenti la professione sanitaria, in cui appare auspicabile cercare di perseguire una sempre maggiore coesione di intenti per poter corrispondentemente affrontare con la maggiore serenità possibile la delicata situazione emergenziale in corso, che sia i professionisti e gli operatori sanitari tutti, e parimenti tutte le istituzioni sanitarie di riferimento, sono chiamati quotidianamente ad affrontare in sinergica operatività”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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