I carabinieri di Castelnovo ne’ Monti, in provincia di Reggio, hanno risolto un cold case risalente a ben 17 anni fa: nel tardo pomeriggio del 6 dicembre 2004, intorno alle 18, l’allora 56enne Franco Capanni (deceduto nel frattempo nell’aprile del 2019 per altre cause) fu raggiunto alle spalle e accoltellato più volte al torace e al braccio destro mentre si trovava nella sua stalla nella frazione Casale di Castelnovo ne’ Monti, finendo ricoverato in prognosi riservata all’arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio.
Nonostante un’articolata attività investigativa, all’epoca i carabinieri non riuscirono a identificare l’autore del tentato omicidio, che dopo l’aggressione era riuscito a dileguarsi senza essere visto. A 17 anni di distanza, tuttavia, nel corso del periodico screening dei casi irrisolti, che i carabinieri esaminano e rielaborano anche alla luce dell’evoluzione delle tecniche investigative, i militari reggiani sono riusciti ad acquisire indizi a carico del pregiudicato Giampaolo Dall’Oglio, già noto alle cronache locali per essere stato arrestato nel novembre del 2017 per l’omicidio del 31enne Francesco Citro, raggiunto da diversi colpi di pistola mentre si trovava nel ballatoio della sua abitazione di Reggiolo.
Le nuove indagini ad ampio spettro condotte dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Reggio, coordinati da Maria Rita Pantani della procura reggiana, si sono concentrate sulle testimonianze delle persone che all’epoca erano in contatto con Dall’Oglio e hanno portato alla risoluzione del caso, consentendo ai militari di identificare proprio in Dall’Oglio l’autore del tentato omicidio di Capanni.
Quel giorno la vittima, all’interno di un bar di Castelnovo, aveva rivolto alcuni apprezzamenti all’allora compagna di Dall’Oglio, innescando sul momento la reazione del figlio della donna, che era riuscito ad allontanare Capanni. Nel tardo pomeriggio lo stesso Dall’Oglio, venuto a conoscenza di quanto accaduto, avrebbe aggredito Capanni nella stalla di quest’ultimo, colpendolo ripetutamente con un coltello in suo possesso. L’arma utilizzata per l’aggressione, nonostante le indicazioni fornite dal figlio dell’ex compagna e le ricerche effettuate in loco, non è tuttavia ancora stata trovata.
Dopo l’aggressione a Capanni, inoltre, Dall’Oglio avrebbe minacciato di morte sia la compagna che il figlio, costringendoli per paura di ripercussioni violente a un lungo silenzio, che è continuato anche dopo la fine della relazione sentimentale tra Dall’Oglio e la donna, interrotta da quest’ultima dopo un episodio di violenza subita dal compagno.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!