A Reggio si avvia verso l’atto conclusivo la terza edizione della Casa del Quartetto, il programma di residenza artistica di alta formazione per giovani quartetti d’archi della Fondazione I Teatri di Reggio.
Venerdì 17 giugno alle 21.30 nel chiostro grande dei chiostri di San Pietro si esibirà il quartetto Diotima, i cui componenti sono stati tutor e docenti del programma (assieme al quartetto Kuss) condividendo ore di studio e di confronto con i giovani quartetti Cibele (Portogallo), Dianthus (Belgio), Eridàno (Italia) e Kandinsky (Austria): sarà l’ultimo appuntamento del ciclo dei concerti singoli prima del gran finale di sabato 18 giugno.
Il quartetto Diotima è uno degli ensemble da camera attualmente più richiesti al mondo: fondato nel 1996 da diplomati del Conservatoire national supérieur de musique di Parigi, si esibisce regolarmente nelle migliori sale da concerti del mondo. Nel 2021 è stato nominato “Artist-in-Residence” dall’Università di Chicago.
Per l’occasione proporrà un programma che spazia dal Quartetto n. 6 in re maggiore D 74 di Franz Schubert al Quartetto n. 1 op. 4 di Alexander von Zemlinsky, fino a una rara interpretazione di quattro composizioni di Mauro Lanza: la prima italiana di “Aether is a haunted place” (2017-2021) per quartetto d’archi ed elettronica, eseguito per la prima volta lo scorso anno; “The 1987 Max Headroom Broadcast Incident” (2017), “Memories of the Space Age” (2020) e “The Voices Didn’t Stop After the War” (2021).
Sabato 18 giugno, alle 21.30 (ingresso libero su prenotazione), i quattro quartetti partecipanti – che in questi giorni hanno avuto modo di lavorare anche con Francesco Filidei, il tutor artistico della Casa del Quartetto – saranno impegnati nell’esecuzione in prima assoluta dei due brani per quattro quartetti d’archi commissionati ai due compositori ospiti (Luca Antignani e Giulia Lorusso), oltre alla prima italiana di Wald di Poppe per quattro quartetti.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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