Novellara torna a riappropriarsi di uno degli angoli più segreti e suggestivi della sua splendida Rocca gonzaghesca. Lo farà durante Carpe Noctem, la due giorni di feste del magico, del nero e del mistero che, per altrettante sere, permetterà ai novellaresi (e non solo) di visitare le prigioni della Torre. Gli impegnativi lavori post-sisma sono stati finalizzati alla messa in sicurezza della struttura a tutti i livelli ed hanno visto il ripristino delle parti danneggiate e del paramento murario. A questi si sono aggiunti i lavori per la sistemazione ed il restauro conservativo delle celle, proseguiti successivamente con la sistemazione del pavimento al piano dove si trovano le prime due carceri al fine di poter accogliere il pubblico.
Durante le serate di venerdì 23 e sabato 24 ci sarà dunque la possibilità di accedere con visite su turni alle prigioni, prenotando il proprio posto ai seguenti contatti: 0522655471 o 3313567073 o turismo@comune.novellara.re.it. Non solo: per permettere un ulteriore approfondimento storico in merito alle prigioni della Rocca, il Comune ha anche pubblicato un volume, scritto da Maria Gabriella Barilli e Jasmine Habcy, dal titolo Le prigioni della Rocca di Novellara, che racconta diversi episodi esemplificativi delle ragioni delle carcerazioni, delle condizioni in cui erano tenuti i prigionieri e del cattivo stato delle celle. La pubblicazione sarà presentata dalle stesse autrici insieme al sindaco Elena Carletti, sempre durante Carpe Noctem, sabato 24 giugno (ore 20.30, portico interno della Rocca).
Le prigioni della Rocca di Novellara, situate all’interno della torre di ingresso della struttura, sono state costruite nel 1670 circa per volere di Alfonso II Gonzaga. Oggetto da subito – come risulta dai documenti archivistici – di numerosi interventi di manutenzione a causa della tipologia costruttiva e dell’esposizione alle intemperie, dopo il sisma del 2012 sono state oggetto di una serie di consistenti lavori di messa in sicurezza che hanno interessato tutta la Rocca ed in particolare la torre del Rivellino.
“Sono stati effettuati diversi interventi finalizzati da un lato a migliorare e rafforzare la struttura, dall’altro a recuperare e ripristinare le zone delle celle, che durante i lavori hanno evidenziato criticità conservative e alcune lesioni – spiega il sindaco Elena Carletti – Abbiamo quindi mirato innanzitutto a mettere in sicurezza la struttura, ripristinando le parti danneggiate e il paramento murario e sostituendo travi e mattoni compromessi. In seguito sono stati effettuati lavori di recupero della zona delle celle con il restauro conservativo dei paramenti murari lignei e degli intonaci presenti nella torre e, da ultimo, è stato risistemato il pavimento al piano dove si trovano le prime due celle: intervento, questo, che ora ci permetterà di tornare ad aprirle al pubblico in occasione delle due sere di Carpe Noctem, in attesa della conclusione del cantiere”
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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