Con una pandemia in una fase apparentemente sotto controllo, è l’aumento dei costi energetici il problema diventato attualmente più pressante per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi.
“Il caro energia è un problema che coinvolge famiglie e imprese. La pandemia oggi è meno grave ma non risolta e le due emergenze così ravvicinate rischiano di sommarsi, con effetti pesantissimi per la nostra economia”, ha riassunto il presidente di Confcommercio – Imprese per l’Italia di Reggio Davide Massarini, secondo cui la crescita apparentemente inarrestabile dei prezzi dell’energia “non è sostenibile dai bilanci delle imprese del terziario, imprese che spesso lavorano con margini estremamente ridotti, mettendo a serio rischio la prosecuzione delle loro attività. Bisogna agire subito”.
“Comprendiamo – ha aggiunto Massarini – la rabbia, la frustrazione e la preoccupazione: la bolletta delle imprese del terziario sarà il triplo rispetto a un anno fa”.
In Italia sono a rischio 120.000 imprese del settore e 370.000 posti di lavoro: tra i comparti più esposti ci sono la media e grande distribuzione alimentare, la ristorazione, gli alberghi, i trasporti ma anche i liberi professionisti, le agenzie di viaggio, le attività artistiche e sportive, i servizi di supporto alle imprese e l’abbigliamento.
“Siamo ben consapevoli anche che il problema riguarda tutti: imprese, famiglie e cittadini, amministrazione pubblica”, ha spiegato Massarini: “Siamo ben consapevoli poi che la situazione va risolta a livello di governo nazionale e a livello internazionale. Per questo Confcommercio si sta confrontando con il governo affinché si acceleri sul Recovery Fund energetico europeo e sia fissato un tetto al prezzo del gas: è vitale tagliare drasticamente il costo dell’energia per tutte le imprese, anche quelle non energivore e non gasivore. Nel frattempo abbiamo chiesto il potenziamento dei crediti di imposta già a partire dal terzo trimestre del 2022”.
Questa richiesta, sicuramente costosa per il bilancio dello Stato, “ha bisogno del massimo supporto da parte degli operatori ma anche dell’opinione pubblica”. Per questo Confcommercio ha rilanciato l’iniziativa “Bollette in vetrina”, invitando le attività commerciali e i pubblici esercizi a esporre nelle vetrine dei propri locali l’ultima bolletta dell’energia elettrica o del gas (o entrambe) affiancata a quella relativa allo stesso periodo di un anno fa, per rendere ancora più evidenti le differenze. L’iniziativa potrà essere poi amplificata sui social dagli stessi imprenditori, fotografando le proprie vetrine e pubblicando online le immagini con gli hashtag #bolletteinvetrina, #caroenergia ed #elezionipolitiche2022.
L’obiettivo, ha spiegato Massarini, “è quello di informare i consumatori e più in generale i cittadini sulla situazione di difficoltà che le nostre imprese continuano a vivere dopo oltre due anni di misure restrittive dovute alla pandemia. Non è peraltro da escludere che nei prossimi mesi la spinta inflattiva si trasferisca in modo significativo anche sui listini di attività commerciali e pubblici esercizi, dopo mesi di relativa moderazione. Anche in questo senso “Bollette in vetrina” può essere utile per comunicare con i consumatori”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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