Governo al lavoro sul nuovo pacchetto di misure contro il caro-bollette e sui ristori per attività colpite da restrizioni anti covid. Per i ristori dovrebbe essere stanziato circa un miliardo, mentre per fronteggiare il caro bollette si studia un piano di tagli che a lungo termine arriverebbe intorno ai dieci miliardi. Si tratta di un intervento corposo, riferiscono fonti di governo. Nel provvedimento, secondo quanto viene riferito, al momento resterebbe fuori l’intervento sugli extra-profitti delle aziende energetiche.
Sullo shock-prezzi dell’energia è atteso un primo passo del Governo da circa un miliardo e mezzo di euro ricorrendo ai proventi delle aste di CO2 e con la cartolarizzazione di alcuni oneri di sistema che valgono 2,5 miliardi. In totale 4 miliardi senza fare scostamenti del deficit. Non dovrebbe esserci nessun intervento sugli extra-profitti delle aziende energetiche, ipotesi rilanciata dalla viceministro dello Sviluppo, Alessandra Todde (M5s), delicata per l’impatto sulle società e più difficile da mettere a punto.
Sarà comunque l’avvio del percorso, tracciato dal ministro Cingolani già nei giorni scorsi, per arrivare a un piano a lungo termine di tagli strutturali da almeno 10 miliardi l’anno.
Confindustria avverte: “Non è possibile rinviare le decisioni, serve un atto di coraggio. Serve agire in fretta come hanno già fatto i governi di Francia e Germania”. “La situazione è drammatica”. L’associazione degli industriali “valuta positivamente” la riunione voluta dal ministro Giancarlo Giorgetti (cui hanno partecipato anche le associazioni di via dell’Astronomia dei settori energivori e la Confapi), ma insiste nel chiedere “una task force” coordinata dalla Presidenza del Consiglio, sottolineando che le proposte che ha illustrato al Mise sono da “condividere necessariamente in un tavolo interministeriale presso Palazzo Chigi”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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