Martedì 17 luglio
Ha preso il via oggi a Roma il processo, davanti al Tribunale nazionale della Figc, che vede sul banco degli imputati il calciatore del Parma Emanuele Calaiò e la stessa società sportiva. Il giocatore, difeso dall’avvocato Paolo Rodella, è accusato di tentato illecito sportivo (art. 7 commi 1 e 2 del codice di giustizia sportiva) per alcuni sms inviati via WhatsApp all’ex compagno di squadra Filippo De Col prima dell’incontro del 19 maggio scorso tra Spezia (dove giocava Del Col) e lo stesso Parma, ultima gara del campionato di serie B 2017-2018. La procura federale ha chiesto per Calaiò 4 anni di squalifica e 50mila euro di ammenda.
Il club emiliano, difeso dal legale Edoardo Chiacchio, deve invece rispondere per responsabilità oggettiva: i gialloblù rischiano una penalizzazione di due punti da applicare retroattivamente alla classifica dello scorso campionato (terminato dal Parma al primo posto – ex-aequo con il Frosinone – e vinto solo per una migliore performance negli scontri diretti) che potrebbe far sfumare la promozione in serie A; in alternativa, qualora il tribunale decidesse di applicare la sanzione al prossimo campionato, la promozione nella massima serie sarebbe salva, ma la stagione 2018-2019 potrebbe cominciare con una penalizzazione di ben 6 punti.
"Ho passato un’estate orribile, d’inferno, a giustificarmi anche in lacrime con i miei figli: ho 36 anni e sono oramai vicino alla fine della mia carriera, non voglio chiuderla con una macchia come questa, sono accuse che non mi appartengono", ha commentato Calaiò in una dichiarazione spontanea al tribunale Figc nel corso del processo.
Lunedì 16 luglio
Si addensano nubi sul futuro sportivo del Parma calcio, a giudizio con l’accusa di tentato illecito sportivo per il caso degli sms ritenuti "sospetti" inviati da due giocatori gialloblù – Calaiò e Ceravolo – ai loro colleghi dello Spezia De Col e Masi quattro giorni prima dell’ultima gara dello scorso campionato di serie B, disputata lo scorso 19 maggio e conclusasi con la vittoria degli emiliani per due a zero con gol dello stesso Ceravolo e di Ciciretti.
I tre punti conquistati in quell’occasione, combinati con il contemporaneo pareggio del Foggia a Frosinone, consentirono al Parma di agguantare la vetta della classifica (proprio ex-aequo con il Frosinone) e di guadagnarsi – grazie a un migliore ruolino di marcia negli scontri diretti – la matematica promozione nella massima serie. In caso di penalizzazione "retroattiva", però, la classifica sarebbe riformulata escludendo così il Parma dalla serie A 2018-2019.
Secondo quanto appreso dall’Ansa, infatti, la Procura della Figc starebbe per avanzare pesanti richieste in termini di penalizzazione "afflittiva", ovvero da applicare alla stagione appena conclusa. La procura ha chiuso le indagini comunicando agli interessati la violazione dell’art.7 e aprendo così l’iter per il deferimento. In caso di effettiva sanzione, dunque, il Parma rischierebbe di veder sfumata la promozione appena conquistata sul campo.
L’inchiesta della procura federale è partita da una segnalazione dello stesso Spezia: Calaiò e Ceravolo sono stati ascoltati lo scorso 8 giugno a Roma, così come i destinatari dei messaggi e due dirigenti del club ligure sono stati chiamati a fornire la propria versione dei fatti. La società emiliana, dal canto suo, ritiene che "il tenore dei testi di cui il Parma ha potuto prendere visione non contiene alcun tipo di irregolarità o malizia, come già chiarito dai nostri tesserati e come siamo certi verrà accertato anche dagli organi preposti".
Ultimi commenti
Ma i commercianti vorrebbero lavorare tutto l' anno...o no?
ok emilia allora è solo per il salvataggio del natale? non capisco bene cosa mi contesti... ripeto e concludo per non far diventare questi sproloqui […]
ho la quasi certezza che se un reggiano autocnono, prova anche solo a reagire come fanno spessissimo questi nostri nuovi amatissimi e alacri cittadini italiani,