L’abbraccio di Albinea a Buffon (foto e video)

gigi

Cinema Apollo esaurito ieri sera ad Albinea e lunga coda al firmacopie per Gigi Buffon, che ha parlato del suo libro “Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi” uscito proprio il 19 novembre scorso, nella ricorrenza del suo debutto in serie A (1995, Parma-Milan 0-0). Intervistato da Andrea Delmonte, editor di Mondadori, l’ex portiere della Nazionale e della Juventus, ha parlato di come abbia reagito, nel corso della sua vita, di fronte alle difficoltà.

Ha ricordato gli inizi quando il padre gli consigliava di giocare in porta, tuttavia lui si convinse solo dopo aver visto giocare il portiere del Camerun, N’Kono, ai mondiali di Italia ’90. E poi il rapporto di amicizia che lo lega ai suoi ex compagni di squadra Bonucci, Barzagli e Chiellini, cioè la mitica BBC. Poi, in passaggio dell’intervista, Buffon ha parlato della sua scelta di restare in serie B quando la Juve fu retrocessa, nonostante le tante richieste da parte di squadroni europei. “Le decisioni sono un modo di definire sé stessi – ha spiegato – e ti fanno diventare quello che sei. Quanto accadde alla Juve in realtà fu un’opportunità che mi permise di dimostrare a tutti perché giocassi a calcio. Avevo 28 anni e avevamo appena vinto il Mondiale: era forse l’anno migliore della mia carriera. C’è chi avrebbe scelto i soldi, chi la fama, chi la notorietà. Io restai perché scelsi la gente. Dimostrai alle persone che ero uno di loro e questo mi ha dato molta più soddisfazione, quella felicità e quella energia che mi hanno permesso di superare tantissime difficoltà ed essere così longevo”. La stessa filosofia, complice anche una canzone di Jovanotti ascoltata casualmente passando in auto proprio davanti al casello di Parma (“la stessa che sentivo sempre mentre andavo ad allenarmi a Collecchio”), che lo ha poi portato a chiudere la carrierà sempre in B con la maglia gialloblù, là dove tutto era iniziato, rinunciando a offerte ben più prestigiose come Porto, Olympiakos e Barcellona (“mi volevano come secondo e avrei così potuto dire di aver giocato con Ronaldo, Neymar, Ibrahimovic e Messi, ma credo sia giusto ridare indietro a chi ti ha permesso di diventare qualcuno”).

L’incontro con Buffon è stato inserito nella tradizionale Festa annuale dello Sport albinetano e quindi il numero 1 ha premiato, con una copia autografata del suo libro, le società sportive di Albinea: Go Basket 2018, Hellas Albinea, Azato Karate, United Albinea, Circolo Tennis Albinea, Polisportiva Albinetana, Folese Calcio e Danse de la Plume.

L’invito al campione rientra nell’iniziativa “Tu sì che vali”, una rassegna che, insieme a “Sport nello Zaino, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento dalla Regione Emilia-Romagna che l’ha finanziata. Gli eventi sono dunque inserito tra le iniziative di calibro regionale promosse sotto il logo “E-R Sport Valley”.

Prima dell’incontro l’assessore allo Sport Daniele Menozzi ha illustrato il valore dell’iniziativa: “La rassegna Tu si che vali e il progetto Sport nello zaino rappresentano un unicum che ogni anno, da 5 anni, candidiamo a un bando della Regione Emilia-Romagna e dal quale otteniamo finanziamenti. Con Sport nello Zaino le società sportive locali fanno lezione delle loro discipline nelle classi, durante l’anno scolastico, per far sperimentare agli alunni vari sport. Con Tu sì che vali organizziamo ogni anno 3 serate e una giornata con le scuole su temi specifici. Crediamo in queste iniziativa – ha detto Menozzi – innanzitutto perché presentiamo dei libri, nella speranza che sempre più persone si avvicinino alla lettura e perché, partendo dal volume pubblicato, ragioniamo sui valori umani e personali che stanno dentro le imprese sportive e che riguardano atleti che, come ognuno di noi, non sono perfetti. Non si tratta di interviste celebrative, ma di momenti in cui ragionare sulle difficoltà, gli errori e gli insegnamenti che anche persone famose, hanno affrontato e superato nella vita”.



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